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La Trebbiatura

La Trebbiatura

83016 Tuoro di Roccabascerana (AV)
Poesie Poesie
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La Trebbiatura

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Non si indossano che abiti smessi
quando, sospinta, compare la trebbiatrice.
Sferraglia per ore nell’aia tremante
di canti e sorrisi di gaie fanciulle
gagliarde di voce, di seno e d’onore.
Il pallore del volto dipinto da polvere
grigia d’ariste, svanisce d’incanto
al risveglio di schivi richiami d’intesa
per grandi speranze e vaghezza d’amore.
Si conosce da tanto che a sera
nell’aia silente, tace il gufo, il grillo
e la cicala, amici di giovanili sogni
ai piedi dei grandi covoni di grano.
E né le madri sentono, complice Pan,
o vedono, nonostante le lucciole,
le figliole riparate chissà dove
e protette da compiacenti dorati fastelli.
S’ode soltanto, a coprire i sospiri
dei giovani amanti, il dolce suono
e la canzone eterna della zampogna.


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  1. Ernesto Proprietario Scheda
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Prima si faceva proprio come descritto

    4 anni fa
  2. Pasquale Lombardi (Ruban Helly)
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Io c’ero … un po’ prima della trebbiatrice. Altri suoni, altri odori. Le medesime presenze umane, gli stessi sentimenti. Ma c’è il “correggiato” per battere i covoni: che colpi fondi alternati e successivi. E c’è l’ampia pala di legno che alle prime brezze del crepuscolo alza il battuto nell’aria per separare i chicchi dalla pula. La pula va via se le correnti vogliono, il grano cade verticale e mite sull’aia… Domani ci sarà farina calda e pane nuovo. Un sapore che non si dimentica.

    4 anni fa

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