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Al di là dei fumi dell’Ilva

Al di là dei fumi dell’Ilva

Via Pola
74121 Taranto
Racconti Biografici Racconti
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Al di là dei fumi dell’Ilva

di Rino Bungaro

visita su Google street view  

ad Arianna

Questo racconto è frutto dell’immaginazione.
Gli eventi e i personaggi realmente esistenti sono trasfigurati dallo sguardo del narratore.
Per il resto, ogni riferimento a persone e fatti reali è da ritenersi casuale.


 
 
“Nessun cuore ha mai provato sofferenza
quando ha inseguito i propri sogni”
(Paulo Coelho)
 
Primavera
TARANTO, una sera di primavera, in una famiglia modesta. Giulia sta preparando la cena, ha apparecchiato la tavola per i suoi figli, Luca e Marco, e per suo marito Matteo. Tra una preparazione e l’altra, si affaccia a osservare i suoi figli giocare a calcetto su un campetto di terra, insieme ai loro amici. Giulia rimane assorta, accarezzandoli con lo sguardo, e pensa quanto siano diversi e simili allo stesso tempo, ma ne è orgogliosa e sogna un bel futuro per entrambi, il suono del campanello interrompe i suoi sogni ad occhi aperti facendola tornare in sé.
Matteo torna dall’ennesimo turno all’Ilva, stanco e affamato, ma felice di rivedere la sua famiglia.
Matteo: “Ciao amore!”
Giulia: “Ciao” il tono era tutt’altro che accogliente.
Matteo: “Com’è andata la giornata?”
Giulia: “un capolavoro…tu? tutto bene? O avete
scioperato un’altra volta?”
Matteo: “Si, come se ci divertissimo a scioperare.
Noi lo facciamo per la nostra salute, per quella dei nostri figli e della città”.
Giulia: “Si, va be’, ora il politico fai?
Non fai più l’operaio? Ricordati che hai una famiglia da mantenere, non metterti a fare l’eroe, pensa a portare lo stipendio a casa per far crescere i tuoi figli piuttosto, che i tuoi colleghi mandano te ad esporti, perché loro non vogliono rischiare di perdere il lavoro, invece tu fai l’idealista, non capisci che ti metti in cattiva luce così? Non ci pensi a noi? Non ci pensi a mio padre, che con tanta fiducia ti ha lasciato il suo posto quando è andato in pensione?”
Matteo: “Fammi capire non ci è morto lui in quella
fabbrica e ora dovrei farlo io? Io lotto per cose giuste, non farti offuscare la vista dalla paura di perdere lo stipendio, lo sai anche tu che la mia lotta è giusta! E comunque calmati, sono stanco, lo sciopero è rinviato, ora se permetti vado a farmi una doccia prima di cenare e comunque grazie per l’accoglienza!”
Giulia: “Prego!” Gli disse guardandolo negli occhi.
“Io ho il dovere di difendere la nostra famiglia, non posso sempre sognare come fai tu, io bado al sodo. Comunque vai, che io chiamo i ragazzi.” E affacciandosi alla finestra:
“Marco, Luca, salite forza!”
Giulia: “Allora andatevi a lavare, appena finite porto il piatto in tavola”.
Luca: “MMM… che buon odorino mamma! Hai fatto il purè con i pezzetti di prosciutto vero?”
Giulia sorridendo risponde: “Si e con tanto parmigiano, ora forza via a lavarvi!”
Marco: “MMM! Quanto siete mielosi! Sembrate due innamorati! Blau!” Una smorfia disgustata si dipinge sul suo volto, “Pensa a sviolinare la mamma che io corro a lavarmi…” E corse d’improvviso verso il bagno. “Primo!”
Luca: “Cavolo mi hai fregato anche stavolta!” Borbottò sconsolato.
Cena in famiglia
Luca e Marco, una volta lavati, raggiungono i loro genitori a tavola:
Matteo: “Ah finalmente! Ho una fame! Allora ragazzi com’è andata la giornata?”
Luca: “Te la racconto solo se, dopo cena, ci racconti
una delle tue storie papà!”
Marco: “No per carità! Te la racconto io, basta che
non ci annoi con le tue storie, che poi nemmeno sono tue, l’altro giorno ho raccontato la storia dell’uomo dal fiore in bocca al mio amico, credendo
che ti fosse davvero capitato di incontrare quell’uomo, ma la madre mi ha detto che è di Pirandello.. Comunque papà non ti sei perso niente la solita
giornata, i soliti amici, la solita partitella, fidati ti diverti più tu in fabbrica.”
Matteo: “Si certo, comunque non ti ho mai detto che quella era una storia vera, quelle che racconto sono storie di libri che ho letto che mi hanno insegnato a vivere e che spero servino anche a voi!
Ragazzi, in ogni storia c’è un tratto di verità e mille insegnamenti, ricordatevelo! Poi, Marco, se non ti va di ascoltare le mie storie non farlo, ma rispetta la scelta di tuo fratello che è interessato a questi
racconti, impara a rispettare il prossimo figlio mio”.
Marco arrossendo: ”Si scusa papà, è che vorrei storie più divertenti avventurose, se no mi annoio.
Però, papà una cosa divertente è successa oggi. Mentre giocavamo è passata Vittoria,la figlia dei vicini, con un vestitino e una camicetta.. Mamma mia! Papà le sono cresciute le tette un sacco! e il nostro Luca si è
voltato per guardarla lasciandole gli occhi addosso, tanto che non si è accorto e ha preso una pallonata da Antonio, che tranvata! Ahahhah”.
Giulia: “e ti sei fatto male?”.
Luca: “No!, mamma che dici?”.
Matteo e Marco se la ridono
Matteo: “Dai, comunque non c’è niente di male, e
guarda che succederà anche a te Marco…”
Marco: “No, con Vittoria mai, si ha le tette grosse, ma è sempre scorbutica, fidati fratello lasciala stare che quella è acida come un yogurt scaduto”.
Matteo: “Sentilo lui!, ma è sicuro che sei il fratello
più piccolo? Amore la cena era deliziosa!”.
Marco: “Vero mamma!”.
Luca:”Io te lo avevo detto subito!”
Giulia:“Grazie, almeno dopo la cena, vi ricordate che esisto anche io”.
Matteo: “Su dai, che fai la gelosa? Io li vedo solo a
cena tu te li godi tutto il giorno.
Forza ragazzi sbaciucchiate la mamma che ha voglia di coccole”.
 
I due ragazzi assalirono la mamma coprendola di baci. Lei soddisfatta dalle espansioni si alza e va a lavare i piatti mentre loro si accingono ad ascoltare i racconti del padre.
Marco:“Ok papà mi hai convinto anche stavolta,
vediamo che ci racconti”.
Matteo: “Ok ragazzi oggi vi racconto una cosa che scrisse Pier Paolo Pasolini, un grande scrittore, poeta e regista, ascoltate:…
Il loro desiderio di ricchezza è così, banditesco,
aristocratico. Simile al mio. Ognuno pensa a sé, a
vincere l’angosciosa scommessa, a dirsi: “è fatta,” con
un ghigno di re… la nostra speranza è ugualmente
ossessa: estetizzante, in me, in essi anarchica. Al
raffinato e al sottoproletariato spetta la stessa
ordinazione gerarchica dei sentimenti: entrambi fuori
dalla storia, in un mondo che non ha altri varchi che
verso il sesso e il cuore, altra profondità che nei
sensi. In cui la gioia è gioia, il dolore, dolore.”

(Il desiderio di ricchezza del sottoproletariato romano –
Le religioni del mio tempo, Milano,)
Marco: “Io non ho capito niente”.
 
La mamma guarda suo marito con nervosismo, sa che questa volta, la sua storia si rivolge a lei e al loro battibecco prima di cena.
Giulia: “Ha ragione Marco, che cavolo di storia è questa! Cosa vuoi che ne capiscano i ragazzi di queste cose politiche!”.
Luca: “Mamma, ma se papà ce l’ha raccontata vuol dire che è importante”.
Matteo: “Grazie Luca! ora ve lo spiego”.
Marco: “Papà spiegalo a Luca, io me ne vado a dormire! Buonanotte a tutti!”.
Tutti: “Buonanotte!”.
Matteo: “Ok allora, vediamo che vuol dire…”.
Giulia: “Io continuo a pulire, non mi interessa, infatti si è visto la fine che ha fatto…”.
Luca: “Perché cosa gli è successo papà?”.
Matteo: “Lo hanno ucciso!”.
Giulia: “Lo avrei ucciso anche io, se ci avesse provato con uno dei miei figli.”.
Matteo: “Smettila! lo sai che non è andata così”…
Luca: “Papà, non capisco…!”
Matteo: “Lascia stare, questa è un’altra storia.
Comunque questo scrittore voleva dire che tutti siamo uguali, che si può nascere poveri, ricchi, operai, artisti; la voglia di ricchezza quando ci prende, ci riduce in bestie, ci rende tutti uguali e ci farebbe far tutto anche calpestare quei valori che ci hanno fatto crescere, perciò figlio mio, ricordati sempre di rimanere umile, coi piedi per terra, sia che tu sia ricco che tu sia povero, la voglia di ricchezza, non deve offuscare ciò che sei. Ok?” E lo baciò sulla fronte. “Ora vai a letto che sei stanco”.
Luca:”Si papà, non preoccuparti, non ti deluderò!” Gli disse con voce assonnata.
Matteo: “Si, lo so!”.
Le giornate di questa famiglia si susseguono così sino a quando accade qualcosa di inaspettato.
La lettera
La mamma ha apparecchiato la tavola, i ragazzi sono saliti per cenare, ma il padre stranamente non arriva.
Marco: “Ma papà ha fatto lo sciopero della famiglia
stasera? Perché non arriva?”
Giulia: “Arriverà, state tranquilli! andatevi a lavare forza!”
Giulia sente il rumore di un’auto, pensa che sia la macchina di Matteo, si affaccia alla finestra scostando la tenda, ma non è la macchina di suo marito.
Viene spinta da uno strano presentimento e si avvia verso il corridoio della porta d’ingresso. Sotto la porta intravede qualcosa, è una lettera. Lentamente si piega per raccoglierla, come se ne immaginasse già il contenuto, si avvia lentamente, verso la cucina e si siede al posto del marito per leggerla. E’ molto provata, sente un magone dentro, la apre e la legge:
”Ciao cara, ho deciso di partecipare allo sciopero, so, che la mia scelta non trova la tua approvazione, ma poi mi sono chiesto, cosa sono per te?, e ho capito che per te ormai sono solo colui che deve portare lo
stipendio, che di me come uomo, con le mie idee, non ti frega più nulla, eppure il mio lato idealista, una volta lo amavi, eri orgogliosa di me. Visto che io non sono all’altezza delle tue aspettative, come uomo e visto che io non mi sento affatto amato, ho deciso di andarmene. Mentre eri via, a trovare tua madre, ho preso la mia roba, ma non te ne sei nemmeno accorta
scommetto, ormai sei come un robot, che fa sempre i soliti gesti, mentre la tua vita ti scorre davanti. Dai un bacio ai ragazzi… non hanno colpa di aver avuto un padre sognatore come me, queste sono cinquecentomila lire, te ne invierò altri appena potrò, tanto a te interessa solo questo vero? Io la mia famiglia, non la dimentico, ma come persona ho bisogno di sentirmi amato! un bacio”.

Una lacrima cade sul piatto vuoto del padre, Luca e Marco vedono la mamma in lacrime e le chiedono spiegazioni.
Giulia: “Ragazzi, papà ha deciso di lasciarci!”
Marco: “Che stronzo!”
Giulia:“Non permetterti più di rivolgerti così a tuo padre! Se è andato via è stata colpa mia , che non l’ho capito!” Ed uno schiaffo colpì il viso di Marco.
Marco: “Lui se ne va e io mi prendo lo schiaffo? Sai
cosa c’è mamma? Fatti consolare dal tuo figlio prediletto e a me lasciatemi stare non voglio vedere nessuno! Vi odio! Vi odio tutti!”. Marco va in camera sua si chiude a chiave e per giorni non parlerà con nessuno.
Luca abbracciando la madre: ”Mamma lascialo stare, stai tranquilla, non è tempo di farci la guerra e litigare tra noi, dobbiamo restare uniti! Dai, ce la faremo!”.
I ragazzi crescono
Passano gli anni, Giulia, ingoiata la scelta di Matteo, ha iniziato a lavorare, dei lavori di cucito e di pulizie nei condomini del paese, crescendo i suoi due figli dignitosamente. Luca è ormai maggiorenne e deve
decidere il suo futuro, ha passato l’adolescenza con una piccola compagnia amatoriale, leggendo i metodi di Checov, e Stanisvlasky e i fine settimana li passa da Mario, un vecchio regista, che gli racconta dei suoi spettacoli, dei grandi attori con cui ha lavorato, dandogli dei consigli su cosa leggere e correggendolo nelle sue interpretazioni e nella dizione; il tallone d’Achille di Luca.
Questa persona diventa il suo guru, il suo punto di riferimento e poi, gli ricorda tanto il padre coi suoi racconti.
Il regista,crede molto in lui e gli dice:
“”vai a Roma, studia e completati, hai stoffa ragazzo mio!”“
Luca decide così di diventare un attore, sa finalmente cosa deve fare da grande, ma deve fare i conti con sua madre, che per lui, ha altri progetti.
Marco invece, pensa solo a divertirsi, agli amici e alle belle ragazze, lavoricchia da un meccanico e per ora gli basta.
Marco & Luca
E’ mattino, Luca è seduto a fare colazione e mentre sorseggia il caffè, dà un’occhiata al suo orologio, scoprendo di essere in ritardo.
Luca: “Mamma, scappo è tardissimo, ascolta dopo la scuola vado dal maestro, stiamo preparando ‘Sogno di una notte di mezza estate’, Shakespeare, te ne rendi conto? E io sarò Demetrio!”.
Giulia:”Io mi rendo conto che tu sogni troppo figlio
mio, comunque non fare tardi, a proposito sai qualcosa di tuo fratello?”.
Luca: “Si, so solo che ha fatto le ore piccole anche
ieri…Sta dormendo, non so se riuscirai a svegliarlo. Ok un bacio mamma, vado….ah poi devo dirti una cosa.”.
Giulia: “E dimmela, ora! Mi farai morire di curiosità.”
Luca: “Mamma è tardissimo ciao..”
Giulia: “Ok dai vai e mi raccomando a scuola…ah prima di tornare a casa fammi la spesa, questa è la lista.. Io cerco di svegliare la mummia…Marcooo!”.
Giulia, sconsolata, entra nella camera di Marco, per svegliarlo.
Giulia: “Marco dai è tardi, oggi non lavori? Ti preparo il caffè”..
Marco non dà segni di vita, anzi si mette la testa sotto il cuscino..
Giulia: “Ho capito, avviso Angelo, ma gli dico che il
pomeriggio scendi in officina … Figlio mio non puoi andare avanti così!”
Giulia telefona ad Angelo, il capoofficina, inventando una scusa per l’assenza del figlio e riprende le sue faccende domestiche. Mentre stira il bucato, Marco si sveglia e lei lo guarda con disappunto.
Marco: “Buongiorno mamma” schioccandole un bel bacio sulla guancia “che hai? sei arrabbiata?”
Giulia: “Buongiorno dici? Sono le dodici! Ma puoi fare questa vita? Andare in giro tutte le notti, ah e ti avviso che se ti becco al bar con quei bulletti del paese ti ammazzo io.. Non metterti in brutti giri, lasciali perdere…! Vestiti! che mangi subito e vai a lavorare, Angelo era nero, ma gli ho detto che dovevi fare un servizio per me urgente, e si è calmato..! Ah, ha chiamato zio Piero, oggi passa da te, ti vuole parlare, non so di cosa.”
Marco: “Se il buongiorno si vede dal mattino… Andiamo proprio bene.. Comunque, i bulletti che dici tu, volevano solo dei pass per la discoteca, so bene anch’io che devo stare alla larga da quelli…
E comunque, che non sai niente di zio Piero, non ci credo,” le dice sorridendo, “che mi hai preparato di buono?”
Giulia: “Lenticchie!, sei incorreggibile, te ne esci
sempre fuori alla grande” e ricambia il sorriso.
Marco alza le braccia, compiacendosi di quel che è, e va a vestirsi.
Lite in officina
In officina, mentre Marco stava cambiando un filtro di olio ad un’auto, arriva suo zio.
Zio Piero: “Marco, come stai?”
Marco:”Ciao zio, mi aveva avvisato la mamma che
saresti passato, la solita vita… Che devo dirti,e tu?“
Zio Piero: “Tra qualche settimana me ne vado in pensione!”
Marco: “Wow! Un sopravvissuto esce fuori dall’Ilva,
di questi tempi fa notizia, e che vuoi invitarmi al ristorante?”
Zio Piero: “Questo è scontato, no, è che mi hanno
chiesto, come capoturno, di indicare all’azienda qualcuno che possa prendere il mio posto..”.
Marco: “Cosa? è un’idea di mia madre questa, vero?”
Zio Piero: “No, cosa dici. E’ una mia idea, io non ho
figli, lei è mia sorella, voglio in qualche modo aiutarvi, dopo quello che avete passato, mi sento in colpa per non aver fatto abbastanza” – con la voce rotta dall’emozione, quasi singhiozzando.
Marco: “Ecco, sappi che a noi non serve niente, io un lavoro ce l’ho. Ascolta zio, ascolta questi nomi: Filippo, Giacomo, Giuseppe ascoltali bene, questi sono i nomi dei miei amici,quelli con cui sono cresciuto, e che ora non ci sono più, perché sono morti lì e vuoi saper l’ultima? L’altro giorno, mi ha chiamato disperato Nicola, Alessia, sua figlia ha un tumore al cervello, ha tre anni capisci???
Marco inizia a sbattere gli attrezzi per terra con gli occhi gonfi di
lacrime e poi continua, quasi con un grido ‘Io non voglio morire lì dentro, lo capisci? Voglio salvarmi, ora ti prego, vattene che ho da lavorare”. Angelo, allarmatosi dai rumori, si avvicina per sapere cosa sia successo.
Angelo: “Tutto bene?”
Marco: “Si scusa, ho quest’allergia che mi dà fastidio, mio zio sta andando via, vero zio? Ciao zio, saluta a casa e grazie lo stesso, noi stiamo bene cosi!“
Zio: “Va bene, ciao salutami la mamma e tuo fratello”. E se ne va.
Lo scontro
Terminata la sua giornata di lavoro, Marco rientra in casa come una furia, e si avventa su Giulia:
Marco: “Ma come hai potuto? Mi fai venire tuo fratello al lavoro, tu non avevi il coraggio di dirmelo?“.
Giulia: “Marco calmati, mi sembrava un’ottima occasione, hai venti anni figlio mio, sei alto e grosso, vuoi campare con ottocento euro che ti da’ Angelo? Devi pensare a farti una vita, io non posso esserci per sempre, devi camminare con le tue gambe!”.
Marco: “Ma tu lo sai, quanto ho sofferto per tutti i
miei amici morti lì, e che fai? Mi mandi a morire per soldi?”
Giulia: “Smettila!” e lo colpì con uno schiaffo “io
voglio solo il tuo bene, e poi mi ha detto che ora non è pericoloso come prima, fanno controlli, sta tranquillo!”
Marco: “Si, me ne sto tranquillo, infatti me ne
vado da questa città senza futuro, me ne vado a Roma!”
Giulia: “A Roma? questo è matto! E a fare cosa? Come ti manterrai? e poi a fare che?”.
Marco: “Ora stai tu tranquilla, ho deciso! Devo
andarmene da qui, ho dei soldi da parte e poi lavorerò dove c’è aria pulita, ora parlo con degli amici che sono andati lì e che hanno trovato lavoro, per cui mettiti l’anima in pace, tra un paio di giorni Marco il ribelle, toglie il disturbo.” Esce dalla stanza e va in camera sua.
Giulia piangendo, si siede sulla sedia e mettendosi le mani sul viso, piange addossandosi la colpa di ciò che è diventato Marco e temendo per il
suo futuro.
Chiara
Luca con il post-it preparato dalla madre fa la spesa, ma stranamente non riesce a trovare i cereali preferiti di quel viziato di Marco quando…
“Oh eccoli!” Prendendo la scatola dei cereali Luca fa cadere un pacco di biscotti a terra, davanti a lui c’è una ragazza che lo aiuta a raccoglierlo. Le loro mani si sfiorano, i loro occhi si incrociano, lei è bellissima, e Luca inizia a sentire un crampo allo stomaco, una sensazione, mai provata fino ad ora, molto piacevole.
Luca:“Ah grazie, molto gentile..eh io sarei, cioè sono Luca.”
Chiara: “Io Chiara” sussurrato con un lieve sorriso.
Il cuore di Luca pulsa a mille, e non riesce a staccarle gli occhi di dosso, lei è bellissima, ha capelli castani lunghi, occhi verdi, alta, con un décolleté da pin-up, un viso d’angelo e un sorriso dolcissimo. Lui è
stato colpito dal classico colpo di fulmine, lei è incuriosita invece, dal suo sguardo penetrante, che non le lascia via di fuga..
Luca: “Ascolta, devo sdebitarmi con te, che ne dici di prenderci un caffè? Non accetto un rifiuto ok?”
strong>Chiara: “sdebitarti di cosa? Smettila su.”.
Luca: “Daiii!” – esclama con un faccino da cucciolotto
Chiara: “MMM ,non farmi sto faccino dai, non demordi eh.. Ok, ma solo per pochi minuti, ho da sbrigare delle commissioni”.
Luca:”Dammi cinque minuti e io ti conquisterò..” canta emulando gli Stadio.
Chiara: “Che pazzo! sei simpatico però.”.
I due escono insieme dirigendosi verso il bar.
Al bar…
Giunti al bar, Luca e Chiara iniziano a chiacchierare e a conoscersi.
Luca: “Allora , oltre ad aiutare gli imbranati nei
supermercati, di cosa ti occupi?”
Chiara: “E’ un interrogatorio? Ok, studio psicologia,
e sono un appassionata di cinema e la domenica… Non posso perdermi la partita della mia Inter!”.
Luca: “No, non ci credo!”
Chiara: “Se sei juventino, mi alzo subito.”.
Luca: “No, intendevo dire è incredibile, io sono un
super tifoso dell’Inter, e amo il cinema, infatti vorrei andare a Roma in accademia, per studiare recitazione, il maestro che mi segue, dice che ho stoffa. Speriamo bene.”.
Chiara: “Davvero?, bello, mi piacerebbe vedere un tuo spettacolo”.
Luca: “Se vuoi , ti recito subito qualcosa..”.
Chiara: “Ok, ma fai presto è tardi per me”..
Luca, tenendole la mano decanta:
“Tu sei per la mia mente, come cibo per la vita.
Come le piogge di primavera, sono per la terra.
E per goderti in pace, combatto la stessa guerra che
conduce un avaro, per accumular ricchezza.
Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo, roso
dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro.
Prima, voglioso di restare solo con te, poi, orgoglioso
che il mondo veda il mio piacere.
Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo, subito
dopo, affamato di una tua occhiata.
Non possiedo, né perseguo alcun piacere, se non ciò
che ho da te, o da te io posso avere.
Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà, di tutto
ghiotto, e d’ogni cosa privo.”

(Tu sei per la mia mente, di W.Shakespeare)
Chiara, rimane estasiata : “Bravissimo!, davvero bravo!” Gli dice con un applauso..poi guarda l’orologio e gli dice “ora scusami è davvero tardi,
questo è il mio numero magari ci vediamo un’altra volta…”
Luca: “Grazie! ascolta, che ne dici di andare sabato
a vedere ‘The Artist’?”
Chiara: “Sabato? ok, volevo vederlo anche io, allora ciao!” e sfiorandogli la guancia con un bacio va via.
Luca con l’aria sognante, esclama: “E’ stupenda!” poi guardando l’orologio, si accorge di dover scappare dal suo maestro “oh cavolo è tardissimo!”.
Mario, il maestro di Luca
Luca, giunto da Mario si scusa per il ritardo…
Luca: “Maestro, scusi il ritardo!”.
Mario: “Non preoccuparti, non hai mai tardato,avrai avuto i tuoi buoni motivi..”.
Luca: “Si ,ho conosciuto una ragazza bellissima..”
Mario: “Ahia!….mi sa allora che non parti più, io
avevo chiamato un vecchio mio amico di Roma a cui potevi fare riferimento, ti avrebbe indicato con chi parlare per sostenere l’esame in accademia, ma per questo abbiamo qualche mese, ma avvisami se hai cambiato idea, la mamma che dice?, gliene hai parlato?”.
Luca: “Ancora no, ma capirà” mormora titubante “no non cambio idea, perché dovrei”.
Mario: “MMM, bene, Ah, ecco il resto del cast” commenta
osservando gli altri attori entrare, “passiamo a Shakespeare, cominciamo a lavorare su ‘Sogno di una notte di mezza estate? “.
Giulia & Luca
Luca, rientra a casa, con la spesa e trova sua madre in lacrime, in penombra seduta in cucina.
Luca:”Mamma, ci sei? Ho preso tutto, ecco il resto, dove sei?”
Giulia: “Sono qui”.
Luca: “Che è successo? ti preparo un tè caldo e mi
racconti tutto!”
Giulia: “Tuo fratello è impazzito, se ne va a Roma!“
Luca: “A Roma, e a fare che?”.
Giulia: “Lo zio, voleva lasciargli il posto all’Ilva, e
lui è andato su tutte le furie, e ora vuole andare a lavorare a Roma, dice che ha amici, che lo aiuteranno, figlio mio che ho sbagliato? dimmi.!”.
Luca stringe Giulia ed esclama: ”Non hai sbagliato nulla, che dici?, è lui che ha la testa calda, poi ha perso tanti amici lì, cerca di capirlo..”.
Giulia: “Ma io voglio il vostro bene!, io non ce la faccio più, sono stanca, vado a pulire in tutti i condomini del paese, faccio dei lavoretti di cucito, vi cucino, vi stiro, ma sono stanca, lo capisci?”.
Luca:“Si lo so mamma, ora tocca a noi aiutarti,lo capisco”.
Giulia: “Bravo figlio mio, è questo che volevo sentirti dire, a proposito questa è la domanda per entrare nell’esercito, me l’ha data il colonnello D’Ippolito, oggi ho portato gli abiti cuciti alla moglie, e me l’ha dato. Mi ha detto che conoscendoti , supererai la selezione tranquillamente, sei intelligente e forte tu, e sei la mia soddisfazione più grande, io voglio bene a Marco, ma tu preoccupazione non me ne dai mai.”.
Luca: “Grazie mamma” mormora perplesso.
Giulia: “Oggi avevi detto che volevi parlarmi di una
cosa, dimmi tutto figlio mio”.
Luca: “Mamma ,anche io voglio andare a Roma”
Giulia: “ma che è oggi ‘sta fissa di andare a Roma, che ci sta il miele? E poi a fare cosa sentiamo?” sbotta innervosita
Luca: “Mamma lo sai, voglio entrare in accademia”.
Giulia: “Ma ‘ste cretinate il maestro tuo te le mette
in testa? Ora che lo becco, vedi. Poi figlio mio una volta arruolato e sistemato, il tempo per le tue recitine lo trovi”.
Luca:”Recitine, mamma? quelle recitine come le chiami tu, per me sono importanti, lo capisci o no?“
Giulia:”Si, ma non ti danno da mangiare figlio mio.”
Luca: “Me ne daranno, stai tranquilla! Ma non lo capisci che tu così, stai uccidendo i miei sogni!”.
Giulia: “Figlio mio, io non sto uccidendo nulla, i sogni sono buoni solo a conciliare il sonno, la vita e i sogni sono fatti di materia diversa” dice citando a modo suo, inconsapevolmente, Shakespeare.
“Io voglio solo vederti sistemato!”
Luca:”: Mamma vieni qua” le dice abbracciandola stretta – “sai ho conosciuto una ragazza bellissima oggi”.
Giulia: “Davvero? Vedi che è meglio se rimani, così ti fai una bella famiglia” – e un sorriso le increspa le labbra lasciandosi coccolare dal figlio.
Luca: “ Ehi, come corri, sabato ci vediamo e poi chissà.. ora andiamo a letto che sei stanca poi penseremo a tutto il resto..”.
Scontro tra i due fratelli
Il mattino seguente, mentre Luca prepara il caffè, la mamma è già andata a lavoro, arriva assonnato Marco.
Luca: “Ciao fratellone, hai sentito l’odore del caffè?“
Marco:” Buongiorno, si l’odore del caffè si sente dalla mia camera, a parte gli scherzi, devo sistemare delle cose, immagino che la mamma ti abbia informato della mia partenza”..
Luca: “Era inevitabile…mi chiedo come mai tu abbia scelto Roma, guarda caso la città in cui desidero andare io, non mi dire che vuoi studiare recitazione anche tu”.
Marco: “No tranquillo, io voglio solo scapparmene da questa città senza futuro, da nostra madre che vuole decidere il mio futuro, e io questo non lo permetto a nessuno, sono un’anima libera io, senza padroni”.
Luca: “Hai un’anima?” – dice sorridendo – “comunque
a parte gli scherzi, quello che non capisci tu, è che lei ci ha cresciuti da sola, si, papà i soldi li manda, ma non bastano di sicuro a crescere dei figli, è stanca . Si, tu sei libero, ma la libertà, caro mio, te la puoi permettere se hai uno stipendio tuo, anche la libertà ha un prezzo.
Hai ragione, a volte la mamma, ha quest’aria autoritaria, ma ha mille problemi, vorrebbe venire a casa e non trovarne altri e tu, credimi, ne dai
parecchi.”
Marco: “Ah vero, la pecora nera della famiglia sono io, tu sei il bravo, il cocco di mamma, e a te la mamma i sogni non te li ha calpestati? L’attore… tutto quel tempo a studiare a leggere “Stanislosky” o come cavolo si chiama, tutte le tue commediole, non hai vissuto i tuoi anni migliori per inseguire questo sogno e ora è il momento di svegliarsi, cara mia reclutaccia, ti aspetta la naja, ‘attenti!’ ” E sorride.
Luca: “Se ti consola, ci ho discusso pure io con la
mamma per questo motivo, ma come devo fare? Di certo non posso chiedere alla mamma di mantenermi a Roma, potrei lavorare, ma poi trascurerei
l’accademia, stare otto ore a scuola e lavorare, mi massacrerei e non farei al meglio nessuna delle due cose, poi con te che vai via, mi tocca accantonare il mio sogno, ma caro fratello, non lo abbandono, ora che avrò uno stipendio mio, posso permettermi di frequentare un corso se non l’accademia, anche a novanta anni il mio amore per il teatro e il cinema non si spegnerà, ma che te lo dico a fare a te, che al massimo leggi i fumetti su Tv Sorrisi e Canzoni.. e poi… oltre a questo…., ho conosciuto una ragazza bellissima.”.
Marco: “una ragazza? Allora sei un uomo anche tu, miracolo! Ah altro che sacrificio, la patatina tira più di un carro di buoi.. questa è la vera ragione…e il maestro lo sa? ora ne morirà.”.
Luca: “Ora ci vado e glielo dico, mi spiace, ma per
adesso devo rimandare, aveva anche telefonato ad un suo amico per aiutarmi, spero che capirà e poi …stasera mi vedo con Chiara.”
Marco: “MMM Chiara, già il nome mi fa girare la testa.”.
Luca: “A te pure il nome Ermenegilda fa girare la testa, basta che sia un nome di donna, basta che respirino vanno bene tutte”.
Marco: “Ti assicuro che questa filosofia fa comodo anche a loro, e comunque una Ermenegilda manca alla mia collezione, se ne conosco una ti informo, ora latin lover vado, sento Gianni, il mio amico che studia
a Roma, si è proposto di aiutarmi, mi ospiterà, e troveremo insieme un lavoro.. parto domani”.
Luca: “Di già? Si è proposto o lo hai costretto? Come se non ti conoscessi, comunque devo scappare anche io, una cosa ti chiedo, trattala meglio la mamma, lei ne soffre della tua irruenza.”..
Marco: “Comandi caporale!” Ride mettendosi sull’attenti
I due fratelli si abbracciano.
Luca: “Buona fortuna ragazzo!”.
Marco: “Anche a te, tra una settimana hai le selezioni e poi si parte, io? Me la caverò come ho sempre fatto”.
La decisione sofferta
Luca, dopo il confronto con suo fratello, si reca dal suo maestro…
Luca:”Maestro?”.
Mario:”Vieni, vieni, ti aspettavo”.
Luca:”Davvero? Come facevate a sapere che sarei passato”.
Mario:”Conosco i miei polli, e gli occhi sono specchio dell’anima ragazzo mio, l’ho capito ieri, è per via di quella ragazza, spero che non ti faccia soffrire, perché sprecare il tuo talento per un fuoco di paglia sarebbe un peccato”.
Luca: “Non è per lei che non parto più, ieri a casa
ho trovato mia madre in lacrime, mio fratello ha deciso di andare a Roma a cercare lavoro, e chiederle di aiutare anche me, sarebbe stato troppo” mormora con gli occhi lucidi “io cerco di entrare nell’ esercito!.”
Mario:”Capisco, ma non sono sicuro che sia il solo motivo, la cosa positiva è che potrai lavorare ancora con noi, perciò non pensiamoci più, ora pensa alla tua carriera militare e al nostro spettacolo, ti voglio in forma ok?”.
Luca:”Certo, ora scusate ho un impegno”.
Mario:”Ragazzo mio, mi raccomando, non farti accecare dalla sua bellezza, cerca di conoscere il suo cuore, solo così saprai, se sarà vero amore, non voglio vederti soffrire. Ora vai e goditi la serata”..
Luca: “Lo terrò a mente, grazie di tutto e mi scusi col suo amico di Roma”.
Mario: “Amico? ah si, ora te la posso dire la verità, non ho telefonato a nessuno, era solo un miserabile tentativo di spronarti a partire.. perdonami.”
Luca:”Non deve scusarsi di nulla, meglio così, mi sarebbe dispiaciuto se si fosse esposto per me inutilmente, grazie ancora, ci vediamo alle prove!”
Mario: “Ciao Luca!”.
Al cinema
Luca giunge al cinema ed accoglie Chiara,
Luca: “Ciao Chiara, sei bellissima”.
Chiara: “Grazie, andiamo?”.
Luca:”Si!”.
I due entrano e si accomodano in poltrona, le luci del cinema si spengono, inizia il film “The Artist” e i due sono rapiti dalla magia del film, lei gli tiene la mano e mentre i due protagonisti del film ballano, i loro
sguardi si incrociano abbandonandosi in un bacio romantico.
Luca: “Chiara, credo di essermi innamorato di te”.
Chiara:”Non correre troppo, viviamo questa attrazione con leggerezza, senza chiederci nulla e se sarà amore lo scopriremo”.
Luca:”Hai ragione..!”.
I due continuano a baciarsi e a stringersi, mentre continuano a scorrere le immagini del film.
La partenza di Marco
Il mattino dopo, Giulia sistema la valigia di Marco, dandogli le ultime raccomandazioni….
Giulia:“Allora Marco, dovrebbe esserci tutto, questi
sono millecinquecento euro, non posso darti di più, poi vedrò di mandarti altri soldi, vedi di non sperperarli, io farò la mai parte ma anche tu, devi fare la tua”.
Marco:”Grazie mamma!”.
Marco abbraccia e bacia la mamma a cui scendono due lacrime sul viso.
Marco: “Mamma, non sto andando in guerra, il militare è Luca non io., sta tranquilla me la caverò. Ho l’aereo alle dieci di domani! Ora vado a farmi un giro, ho salutato Angelo in officina stamattina, ora
saluto qualche amico, torno presto voglio godermi una serata con voi oggi, Luca ci sarà vero?”.
Giulia:”Si credo di si, sarà qui a momenti credo, si
sta vedendo con una ragazza…ci facciamo una spaghettata di mezzanotte e brindiamo alla tua partenza.. ah eccolo!”.
Luca rientra in casa con gli occhi da pesce innamorato……
Luca:”Gente, ci siete? Belle notizie in arrivo, io e
Chiara ci siamo messi insieme, che spettacolo ragazzi!“
Luca bacia Giulia e saluta il fratello.
Giulia:”Sono felice per te ragazzo mio, bene,abbiamo un altro motivo per festeggiare, allora Marco ora scende a salutare i suoi amici,e tra mezz’ora vi voglio a tavola ci facciamo due spaghetti e brindiamo ai miei due gioielli: un viaggiatore e un “Surdato innamorato”!”.
Luca:”Ok fantastico, lo sapete che la pasta non la mangio la sera, poi a mezzanotte! Ma stasera faccio un’eccezione.. allora Marco vai e sbrigati!”.
Marco esce di casa, Luca e Giulia iniziano ad apparecchiare la tavola.
L’ultima cena in famiglia
Giulia, Marco e Luca siedono a tavola.
Giulia: “Allora ragazzi miei, facciamo un brindisi a
voi due; che Marco trovi la sua strada di vita, felice e serena e che tu Luca, ti goda questo amore, e che anche la tua, speriamo futura carriera militare, sia ricca di soddisfazioni! Auguri figli miei!”
Marco:”No mamma, siamo noi a ringraziarti per tutto quello che hai fatto, per come ti sei sacrificata, io soprattutto, non sono bravo a dimostrarti la mia gratitudine, ma questa mi sembra una buona occasione per dirtelo: ti voglio bene mamma!”
Giulia scoppia a piangere, Luca e Marco la stringono forte e lei si lascia coccolare dai loro abbracci.
Il bigliettino
Giulia, si alza e prepara la colazione per i suoi figli, ma sul tavolo scorge un bigliettino lasciatole da Marco:
“Mamma l’aereo partiva stamattina presto, ti ho mentito sull’orario, non volevo vederti in lacrime alla mia partenza, mi sono bastate quelle di ieri, ti chiamo ora che arrivo da Gianni, ti voglio bene e abbraccia Luca da parte mia, Marco“.
Arriva in cucina Luca, Giulia ha gli occhi lucidi tiene stretto a sé il bigliettino di Marco e fa un mezzo sorriso.
Luca:”Cos’è successo? Buongiorno mamma!” e la
bacia.
Giulia:”Tuo fratello è partito stamattina, non voleva
vedermi piangere, ma io, se lui me lo avesse chiesto, le lacrime le avrei trattenute, credimi..” e un singhiozzo la scuote.
Luca: “Mamma non ci crede nessuno, né tanto meno tu, che ti saresti trattenuta! E’ normale non devi fartene una colpa, ha fatto la cosa giusta Marco, su… Ora mamma non ci pensare più, dammi sto caffè
che io devo andare in caserma, che ho il concorso da fare, ricordi?”.
Giulia:” e chi se lo scorda, vai figlio mio, hai studiato vero?”
Luca: “Si, ho ripetuto un po’ di cultura generale speriamo bene, poi se supero questa selezione mi chiamano per le visite e tra un paio di mesi dovrebbe iniziare il corso, per cui tranquilla, per ora non ti liberi di me”.
I due si abbracciano, poi Luca esce di casa..
Ansia materna
Giulia rientra in casa dopo l’intensa giornata di lavoro, guarda impaziente l’orologio e aspetta notizie dei suoi figli.
Giulia:”Ma quando mi fanno sapere qualcosa?”.
Squilla il telefono..
Marco: “Mamma, qui, tutto bene. Sono arrivato, sono da Gianni, a te tutto bene?”.
Giulia:”Disgraziato, me l’hai fatta eh? Volevo accompagnarti io all’aeroporto, va bene non importa, salutami Gianni e ringrazialo da parte mia, e dammi notizie, non sparire ok?”.
Marco:”Ok, non preoccuparti” – “Ciao signora!” Urla Gianni “tranquilla, lo raddrizzo io Marco!”
Giulia:”Eh magari! Non ci sono riuscita io fino ad ora, comunque grazie, sto più tranquilla sapendo che ci sei tu, ad aiutarlo, ciao ragazzi state bene!”
Luca rientra a casa ..
Luca:”Mamma! Sono tornato!”
Giulia:”Ha appena chiamato Marco, è tutto a posto, è da Gianni, che bravo ragazzo Gianni, a te com’è andata, era difficile il concorso?”.
Luca:”Credo sia andata bene, a parte la matematica dove sai che non eccello, il resto credo di aver risposto bene.. ora devo attendere l’esito”.
Giulia:”Ora prepariamo, oggi due belle orecchiette con le cime di rape, che ne pensi?”.
Luca:”MMM buone, si ci vogliono proprio, poi oggi pomeriggio vado a fare le prove e stasera mi vedo con Chiara.”
 
Gianni & Valeria
Gianni, l’amico fraterno di Marco, trasferitosi a Roma da dieci anni, accoglie Marco e lo fa sistemare nella stanza del monolocale che condivide con una sua amica Valeria….
Gianni:”Allora Marco questo è il tuo letto, divideremo la stanza, poi una volta sistemato vedi un po’ te, se vuoi rimanere qui, io lavoro in un bar, faccio dei turni, per cui ci vedremo poco, inizio a chiedere in giro per te ,comunque, così lavorerai e ti sistemerai”.
Marco:”Grazie amico mio, non so come ringraziarti,
si una volta ambientato, mi metto a cercare anche io, e troverò qualcosa. Scusa ma ,in paese sanno che sei un ingegnere, che hai in uno studio tuo, invece, lavori in un bar?”
Gianni:”Si,ingegnere lo sono, e ho lavorato un po’ per un pezzo grosso. Ho fatto del praticantato insomma, ma questo non mi pagava mai, qui a Roma la vita è cara, perciò per sopravvivere devi fare di tutto, così, lavoro nel bar, mi metto dei soldi da parte, per poi un giorno aprire uno studio. Ma ti prego non dirlo in paese, i miei non sanno che lavoro in un bar, ma tornare in paese per me, sarebbe stata una sconfitta capisci, voglio farcela da solo. Qui, nonostante tutto, hai più opportunità che in paese o sbaglio? Poi al mio bar viene gente importante, magari trovo la
chiave giusta e svolto!”.
Marco:”Certo, tranquillo, non dirò nulla e comunque prima che io torni in paese, ce ne vorrà di tempo”.
La porta si apre ed entra in casa Valeria.
Valeria:”Ohi, Gianni ci sei? ah eccoti!”
Gianni:”Ciao Valeri’, vieni che ti presento Marco, è
come un fratello per me, si trasferisce per un po’ qui, poi vedrà”.
Valeria:”Piacere, sono Valeria, spero che tu ti senta
a casa qui”.
Marco:”Piacere, si lo spero anche io”.
Gianni:”Bene, che dici Valeria, mangi con noi?”
Valeria:”Lo sai che non pranzo mai, ma dai per oggi farò un eccezione, solo per Marco lo faccio, che non diventi un vizio ok?”
Marco:”Ti ringrazio, ma perché scusa, di solito non pranzi?”
Gianni:”Devi sapere che lei è una pittrice, e scrive
anche poesie, e solitamente, si chiude nella sua stanza e crea le sue opere, e quando ha appetito, mangia qualcosa in compagnia dei suoi amici animali”.
Valeria:”Si esatto, te li presento” dice aprendo la porta della sua disordinatissima stanza “lui è Lillo, guarda che cucciolone” e il cane si avvicina a Marco leccandogli una mano “e questa principessa è
Cleopatra è una coniglietta nana, da qualche giorno non sta bene, chissà cosa ha.. e poi questi sono i miei due canarini Molly & Flipper. Ok io mi faccio una doccia, voi due maschioni preparate, ok? Io, promesso,
laverò i piatti “.
Gianni:”Ok, aggiudicato!”.
Dopo che Valeria va via, si avvicina all’orecchio di Marco, e sussurra: ”E’ depressa, beve solo birra e mangia solo affettati, da quando si è separata
dal marito, non sta più bene, vuole fare l’artista, ma è un po’ svitata, poi anche i suoi genitori sono separati. Il padre vive a Parigi e la madre a Perugia, spesso va a trovarli, ma più di una volta a soccorrerla ci ho
pensato io, a proposito mi raccomando in fondo è una brava ragazza, credo si senta sola, ma è orgogliosa, non lo ammetterà mai, si lega agli animali e.. alla bottiglia.”
Marco:”Ok tranquillo, peccato è una bella ragazza, speriamo si riprenda subito”.
Primo pranzo romano
I tre amici si ritrovano a pranzo….
Valeria”:Allora Marco, mi ha detto Gianni che hai rifiutato un lavoro sicuro in fabbrica…come mai?
Marco: ”All’Ilva, non so, se la conosci”.
Valeria:”No cosa produce, olio? So che lì da voi, è
buonissimo.. Sia chiaro, io non ti giudico, ognuno è libero di fare liberamente le sue scelte, io poi sono la prima che fa di testa sua, ma la tua è una scelta coraggiosa, e a Roma vivere è dura, tutto qui”.
Marco:”Olio? Magari! E’ un’acciaieria, la più grande
d’Europa, non ci sarebbe nulla di male se non che la nostra città, a causa dei fumi della fabbrica, ha un tasso elevatissimo di tumori, per non parlare di coloro che ci lavorano all’interno, che sanno quando entrano
ma non sanno se riescono a rientrare dalle loro famiglie. Devi sapere che quando ero piccolo, ogni anno mio zio ci portava il giorno di S.Barbara, a
vedere dove lui lavorava, era un vigile del fuoco, e in questo giorno facevano accedere le famiglie e si mangiava tutti insieme ed era bello. Così iniziai a chiedermi dove lavorasse mio padre, tutti i miei amici
sapevano dove lavorava il proprio genitore, io no, così
mentre rientravamo in casa dopo un pranzo di S.Barbara, chiesi in macchina a mio padre perché io non potevo vedere il suo luogo di lavoro, cosa faceva,e lui sorridendo mi disse:
‘i miei capi non vogliono, altrimenti qualcuno può rubare i nostri segreti!”‘ In realtà non volevano perché non c’era sicurezza
all’interno e questo poteva arrivare all’opinione pubblica e creare problemi, comunque dopo molte morti, io ho perso tanti amici lì dentro, sembra che la magistratura si stia svegliando.ma io ..io non volevo
fare la loro fine”.
Valeria:”Sembri provato, scusami non potevo immaginare era solo per conoscerti meglio e per curiosità, faccio il caffè” – dice alzandosi per prepararlo.
Gianni:”Si meglio, con la cremina come lo fai tu, e
poi ci gustiamo i dolci che Marco ha comprato.. mm buoni..”
Valeria:”MMM.. oggi mi avete proprio fregato, ok
ne prendo uno, non mangio dolci da mesi. Il cannolo è mio!”
Valeria se lo prende in fretta lo mangia fa un
occhiolino a Marco e sorride, Marco ricambia il sorriso.
Il soccorso
Alle 12 del giorno dopo Marco rientra in casa e sente Valeria tossire in camera sua.
Marco:”Sono io Valeria, tutto bene? Ho fatto la spesa pranzi con me?” Marco si avvicina in camera di Valeria, c’è una sigaretta accesa, tre bottiglie di birra vuote, musica ad alto volume e Valeria
quasi in ginocchio.
Marco:”Valeria, che hai?”
Valeria”:Niente devo vomitare, faccio da me”
Valeria cerca di rialzarsi, ma cade addosso a Marco
Marco:”Ma smettila!, vieni qui ti ci porto io”.
Marco la porta in bagno, assistendola mentre libera il suo stomaco scombussolato dall’alcool, poi la riporta in camera per adagiarla sul letto.
Marco:”Cerca di riposare ti faccio un caffè amaro”
Valeria”: Grazie Marco, pensavo di non farcela oggi”.
Marco: ”Non capisco perché vuoi autodistruggerti, davvero! Sei una bella ragazza, sei brava a dipingere, che motivo hai??”
Valeria:”Ti prego per le paranoie non è il momento
e poi la vita è mia e ne faccio ciò che voglio ok?”.
Marco:”Si lasciamo stare, pensa a riposarti ne
riparleremo quando sarai lucida, ti porto il caffè”.
Marco va in cucina a fare il caffè, spegne la radio e chiude la porta.
Voglia di svago
Marco è steso sul letto, sono le 20; e Valeria è ancora lì che dorme, intanto rientra Gianni.
Marco:”Ehi Gianni, ben rientrato, non sai cosa è successo oggi”.
Gianni:”Cosa?”
Marco:”Ho trovato Valeria, quasi svenuta, era ubriaca, l’ho aiutata a vomitare, poi l’ho messa a letto e le ho fatto un caffè amaro, ma sono passate delle ore ed è ancora a letto..”
Gianni:”Purtroppo nulla di nuovo, caro Marco”.
Marco:”Io vado a controllare se è tutto ok”.
Gianni:”Si, ottima idea”.
Marco si avvicina alla stanza di Valeria e spia, trova Valeria che dorme profondamente, la copre con un plaid, e lei in un sussurro dice…
Valeria:”Grazie Marco…”.
Marco sorride esce e va da Gianni.
Marco:” Sta ancora dormendo, nel sonno mi ha ringraziato, senti io esco, vieni con me, ti aspetto?”
Gianni:”No, sono distrutto mi faccio una doccia, mi
vedo la tv e controllo Tutankamen”
Marco:”Ok, hai ragione, io vado, voglio svagarmi e domani mi metto sotto con la ricerca del lavoro…ci vediamo ciao”.
Marco esce di casa e si reca in un discopub.
L’incontro con Sandra
C’è poca gente nel pub, ma selezionata, la musica di Jamiroquai, fa da cornice alla serata, Marco si siede su uno sgabello accanto al bancone….
Marco:”Ciao” dice rivolgendosi ad una avvenente cameriera “un Gin Lemon grazie!”
Marco beve il suo drink e dà un’occhiata al locale, parte la canzone “Mama lovers” delle “Serebro”, una comitiva di ragazze si dimena a ballare, Marco decide di unirsi a questa comitiva. Sapendoci fare, Marco, balla facendo il figo con le ragazze che sembrano apprezzare. Il suo sguardo si rivolge ad una ragazza, in particolare, con degli short e degli stivaletti molto
intriganti, ma c’è qualcuna che si mette in mezzo a loro due, interrompendo l’approccio, e attirando la sua attenzione. Non è bellissima, ma ha ascino, la musica finisce, Marco si siede e continua a bere il suo drink e questa ragazza misteriosa gli si avvicina.
“Ne è passato del tempo, passano gli anni ma, sei sempre lo stesso” – gli dice la ragazza misteriosa.
Marco:”Tempo? anni?, ma di cosa parli?”.
Lei: “Ma possibile che non ti ricordi di me?”.
Marco:”Possibile che tu abbia esagerato coi Gin Tonic? Quanti ne hai bevuti?”.
Lei:”i Gin Tonic li bevono i bambini, io amo i ‘negroni’, e me ne sono sparati tre…e li reggo benissimo..”.
La ragazza ruba il bicchiere dalle mani di Marco..
“Sono Sandra, abbiamo fatto le scuole medie insieme, e io ero pazza di te, ho fatto di tutto per mettermi con te, e ti passai anche un compito di
matematica per un tuo bacio, pensa che scema!”.
Marco:”Beh lo hai detto tu, comunque si, ora mi ricordo, non sei cambiata per nulla” – scoppiando in una risata.
Mentiva spudoratamente, lui era fatto così, le donne che non gli interessavano le cancellava completamente dalla sua vita, e Sandra era tra
queste, ma Sandra, non era una stupida..
Sandra:”Si infatti ho fatto due lifting, sono un’altra
persona rispetto allora.”.
Marco: sorridendo sorpreso “eh,eh …Hai speso soldi per nulla”
Sandra:”Che stronzooo!”
Marco: “Ehi, intendevo dire che non ne avevi bisogno, eri bella di tuo..”
Sandra:”Ora ti sei salvato, comunque, so benissimo che non ti ricordi di me e non ho fatto nessun lifting, mi accetto per quel che sono e io mi piaccio, antipatico..”- dice tirando un pizzico alla pancia di
Marco “Marco stasera, forse tu ancora non lo sai…ma sei mio, non ti lascio andare, andiamo da me..”
Marco:”MMM donna decisa.. mi piace, andiamo..!
Sono anni che Sandra aspetta questa serata, Marco si lascia travolgere, lei non è una top model, ma ha fascino, è simpatica e sa ciò che vuole…I due si lasciano andare in un bacio appassionato nell’ascensore. Una volta in casa, Sandra lo spinge suldivano, gli fa uno strip, sbottonandosi lentamente la camicia, facendo scivolare la minigonna, sfilando piano le mutandine, e lanciandogliele in faccia si fionda su di lui baciandolo con passione. La sua lingua di velluto accarezza la pelle di Marco come il pennello di un artista e Marco è la sua tela, i due fanno l’amore, c’è intesa tra i due, che si lasciano travolgere da questa onda di passione. Marco finalmente scorda le sue preoccupazioni e lei corona un sogno..
L’idea
Sandra porta il caffè a Marco che dorme a pancia in giù e lo sveglia baciandolo pian piano…
Sandra:” Ehi, cucciolotto, il caffè…..sei stato
fantastico. mmm non ti lascio più..”
Marco:”MMM, buongiorno, non esageriamo dai, scusa ma che lavoro fai, tutte queste foto con personaggi televisivi, sei stata tra il pubblico di quella trasmissione che piace tanto alle casalinghe.”.
Sandra:”No, non ero tra il pubblico, io faccio parte
della trasmissione, sono autrice insieme ad altri colleghi e mi occupo dei casting, tu saresti perfetto sai..”
Marco inizia a pensarci, lei lo dice così per scherzare, e inizia a prepararsi.
Sandra:”Senti Marco, io devo andare, oggi iniziamo
i casting per la nuova stagione, sarò qui per pranzo, rimani qui vero? Fai come se fossi a casa tua.”.
Marco:”Dovrei iniziare a cercare lavoro, comunque sta piovendo, si dai resto.”.
Sandra:” MMM sembra quasi che mi fai un favore, che tipo che sei, ma mi piaci, mannaggia a te..” e lo bacia prendendolo per le guance.
Marco:”Senti, Sandra, davvero dici che potrei fare il
casting?”
Sandra:”Certo! Sei il classico bello e maledetto, poi
sei simpatico, hai carisma, perché no? Secondo me spacchi, buchi lo schermo, però ora devo andare, ne parliamo al mio rientro, ti do delle dritte per superare il casting, perché comunque lo devi fare, siamo
persone serie, ma con le mie dritte vedrai che ti prenderanno. Ora vado, ciao bellissimo!”.
Marco, dopo essere stato preparato da Sandra si presenta al provino che supera facilmente. Marco diventa il protagonista della trasmissione, puntate su puntate conquista il pubblico, i giornali iniziano a
parlare di lui, tutti lo cercano, diventa un fenomeno nazionale e gli arriva anche la proposta di partecipare al nuovo “cinepanettone”.
Vita ingrata
Luca ha partecipato a un addestramento militare durato alcuni giorni e si appresta a tornare a casa, sul pullman, si chiacchiera e…..
Collega di Luca:”Ehi Luca, hai visto tuo fratello, è
proprio forte, non hai preso nulla da lui, guarda qua, ha annunciato che farà parte del cast del nuovo “cinepanettone” ti rendi conto?”.
Luca: “Ah, davvero? Si, siamo diversi, ma sono contento di quel che sono, buon per lui!”.
Collega:”Ehi, non volevo offenderti mica, dai frà appena lo vedi, me lo fai fare un’autografo, o magari lo fai venire in caserma che dici? Se poi viene con tutto il cast, mamma mia, se vedo l’attrice
protagonista svengo”.
Luca:”Vedremo, non vi prometto nulla, chissà gli impegni che avrà!”.
Una voce in fondo al pullman grida: “Com’è? tu vai alla scuola e lui va in televisione…” e si sentono risate..
Luca si siede, trattenendosi dalla rabbia e appoggiandola testa al finestrino e con gli occhi lucidi pensa a quanto sia ingrata la vita.
Lo scontro con Chiara
Luca ormai convive con Chiara e le sue intenzioni sono di sposarla prima o poi, ma a causa dei suoi viaggi di lavoro, l’amore tra i due sembra stia vivendo un periodo di crisi…Entrando in casa trova un’accoglienza fredda.
Luca:”Ciao amore, sono rientrato..”.
La voce di Chiara arriva dalla stanza.
Chiara:”Ciao” risponde con un tono seccato “poggia la roba in bagno poi me la vedo io a sistemarle, non mettermi il solito casino!”.
Luca lascia lo zaino e raggiunge Chiara in camera, lei è nello studio davanti al pc e sembra infastidita dalla sua presenza.
Luca:”Che bella accoglienza!” dice baciadole una guancia “non potevi venire ad accogliermi invece di stare con i tuoi amici su facebook.?”
Chiara:”Luca, non rovinarmi la giornata, tu parti,
rientri, vai al corso di teatro alle prove, poi pretendi che io debba farti la schiavetta, pulirti la casa, stirarti la roba, e coccolarti.. ma per chi mi hai presa? Prenditi una badante, loro fanno tutto, anche le coccole se tra voi nasce il feeling, ma le mie coccole vanno guadagnate..”.
Luca:”Senti cara, io sto tornando dal lavoro, non
credere che io mi diverta a stare tanto tempo fuori casa e scusa se ho una passione e che ogni tanto la segua. Te se vuoi lavorare vai a cercartelo, ma di certo non incolpare me, se la vita ti annoia!”.
Chiara:”Sentilo, come se fosse facile trovare un lavoro, io mi sono laureata in psicologia e mi trovo a fare la casalinga, tu hai la tua vita, il tuo lavoro e mi stressi pure!!”.
Luca:”Ah io ti stresso?, senti comunque se non ti sta bene stare con me, non siamo sposati, vai e cercaqualcosa di meglio.”.
Chiara:”Che stronzo.!.(e spegne il pc)…io esco vado da mia madre.”
Luca: (intravedendo un nome di un uomo, mentre
Chiara chiudeva la pagina di facebook), la guarda negli occhi la prende per un braccio e dice: “Senti Chiara, c’è qualcun altro? Dimmelo, non prendiamoci in giro, non credo di meritarmelo..”.
Chiara: (con occhi lucidi)”Ecco ora spunta l’altro, Luca svegliati, impara a fare l’uomo e prenderti le tue responsabilità, a te tutto sembra dovuto, beh non è così, io non sognavo una vita così, sei sempre stato sognatore è vero, ma sapevi darmi qualcosa prima, a me questo bastava, invece ora pensi solo al lavoro, a tua madre, al teatro e al rancore che nutri per tuo fratello, lui ha le palle, ha rischiato e ora sta
raccogliendo i frutti e tu cosa hai fatto? Di cosa ti lamenti, lasciami io devo uscire”.
Luca: (impietrito dalle sue parole)”Salutami tua
madre, (e le lascia il braccio) “Ah domani ho lezione, sempre che ti freghi qualcosa ancora, vado a farmi una doccia, e grazie tante per l’accoglienza, forse. Era meglio se restavo al lavoro.”.
Chiara:”Si Luca, continua a non capire un cazzo!”
– gli urla lei mentre esce dalla stanza sbattendo la porta..
Una giornata sorprendente
Luca, mentre fa la doccia, pensa a ciò che le ha detto Chiara e nasce in lui il sospetto che Chiara lo stia tradendo, e gli ritorna in mente quel nome intravisto sul computer e decide di uscire ad andare a trovare Chiara. Esce dalla doccia si mette l’accappatoio, prende il cellulare e chiama la madre di Chiara..
Luca:”Pronto, ciao Silvia! sono Luca, si io sto bene,
ascolta è già arrivata Chiara?”
Silvia:”Chiara? no, perché doveva venire a casa? Poi scusa come faceva? visto che sapeva che sono a S.Giovanni Rotondo?”
Luca:” A S.Giovanni Rotondo? Ah, allora avrò capito
male.. scusami..”
Silvia:”Luca, sicuro che va tutto bene? non farmi
preoccupare..”
Luca:”Si scusa, è che sono tornato da lavoro e la
stanchezza fa brutti scherzi”..
Silvia:”Comunque Luca, appena torna a casa Chiara
fammi chiamare, deve darmi una ricetta che devo passare a una mia amica che è in gita con me ok?..e riposati..!”
Luca:”Si, ok non preoccuparti…” – riattacca il
telefono e si veste velocemente, ora ne è certo, Chiara ha qualcosa o qualcuno che nasconde, ma vuole vederlo coi suoi occhi..- “ma chi doveva
immaginarla una giornata come questa..” disse tra se uscendo di casa.
La scoperta
Luca è in auto e scruta in giro per trovare Chiara, ma non vede nessuno, e vede accendersi la spia del gasolio..
Luca:”Ecco, anche questa ci mancava, oggi c’è anche la promozione, ci sarà un casino al benzinaio, vado all’altro distributore, pazienza che costerà di più, ma almeno mi sbrigo prima.”
Arrivato da benzinaio dove effettivamente non c’è nessuno, scruta un’auto, con dentro una coppia…
Benzinaio:”Buongiorno, quanto?”
Luca:”Venti, grazie!”
Luca continua ad osservare la macchina e riconosce Chiara, esce dall’auto dirigendosi verso la macchina, apre lo sportello dalla parte della ragazza.
Luca:”Ciao Chiara, visto che ho iniziato a capire?”
Chiara:”No, ma che dici? Non è ciò che sembra, è un mio amico, stavamo solo parlando..” – dice con aria spaventata.
L’uomo apre lo sportello, e cerca di rassicurarlo..
Uomo:”Si, Luca giusto, piacere, si siamo solo amici, pensa voleva farti una sorpresa e invitarmi a cena per presentarci..”.
Luca:”Zitto tu, prima che ti gonfio come una zampogna”. L’uomo impaurito rientra in macchina “si la sorpresa me l’ha fatta, fatevela da soli la cena stronzi!” urla sbattendo lo sportello e tornando
verso la sua macchina.
Chiara:”No Luca che dici, non dire sciocchezze.” grida scoppiando in lacrime “Nooooo…!”.
L’amore di una madre
Luca con gli occhi gonfi di rabbia, va a trovare sua madre che lo accoglie col solito amore… I due si salutano nel piazzale di casa, la mamma lo bacia e lo fa accomodare in casa..
Giulia:”Ehi amore mio, come stai? cosa è successo? Ti vedo provato..”.
Luca:”Mamma ho scoperto che Chiara mi tradisce..“.
Giulia:”Ah! Hai capito la signorina.. e chi è questo?“.
Luca:”Un coglione che ha conosciuto su facebook, li
ho beccati nel parcheggio di un benzinaio.. che schifo!“.
Giulia:”Sto facebook sta rovinando milioni di famiglie, anche se la vera colpa non è di facebook madell’uso che se ne fa. Ccomunque Luca, una mamma queste cose le capisce sempre prima, tu eri innamorato e questo ti accecava, ma lei non mi ha mai dato l’impressione che ti amasse, anche quando non c’eri, e io volevo andare a trovarla inventava scuse,
dicendo che doveva andare dalla madre, o cose così, per non dire tutte le volte che era il mio compleanno e tu eri fuori, declinava sempre l’invito, ma non è solo questo, ci mancherebbe ma fa parte di quei segnali che accumulati ti fanno capire che qualcosa non va.”.
Luca:”Si mamma hai ragione, l’ho capito solo ora, ma ciò che mi fa rabbia è aver abbandonato i miei sogni per lei.”
Giulia:”Ancora Luca con questi sogni?, cresci figlio
mio, basta…!”
Luca:”Eh no mamma, io ho fatto ciò che volevi e questo è il risultato, non mi hai mai permesso di vedere ciò che esiste fuori da questa città, ciò che c’era al di là dei fumi dell’Ilva! e vedi cosa ho
ottenuto? Faccio un lavoro che mi porta sempre fuori, ho una donna che mi tradisce e sono infelice e tutto per il tuo egoismo, lo stesso che ha spinto papà a lasciarci..”
Giulia gli tira uno schiaffo, è la prima volta che succede e la stravolge, come del resto Luca, che a sua volta è allibito dal gesto di sua madre
Giulia”:Questo non te lo permetto! lasciamo stare
papà, io ho lasciato partire tuo fratello, perché volevo che si salvasse, intorno a lui c’erano amicizie che a me non piacevano e per il suo carattere, lui avrebbe ceduto a quelle amicizie e chissà come saremmo
andati a finire.. Tu, eri diverso, sei diverso, tu non hai bisogno delle mie attenzioni perché hai la testa sulle spalle.. è vero Marco sta avendo successo, ma spero che non si faccia schiacciare da questa popolarità,
altrimenti i miei sacrifici sarebbero stati vani.”.
Luca:”Scusa mamma, ma stavolta seguo ciò che mi dice il cuore, vado a Roma anche io, e forse ci resto..
Giulia:”No, Luca non mandare tutto all’aria, hai un
lavoro figlio mio, la gente ammazzerebbe per avere un lavoro come il tuo, un’altra ragazza che ti ama figlio mio la trovi, a te non manca nulla, dai ti prego, ascolta mamma tua..”.
Luca”: No mamma stavolta no…” dice in un sussurro avvicinandosi per baciarle il viso…
Giulia si lascia salutare da Luca, lo accarezza e piange disperata…
Voglia di cambiar vita
Luca, lasciata la casa della madre si reca dal suo vecchio maestro…
Luca:Ehi maestro, siete in casa?”.
Mario:”Ehi, che bella sorpresa, accomodati, devo mettermi sugli attenti?”.
Luca:”Ma no…Sono venuto per dirvi che avevate
ragione..”.
Mario: “MMM, sai la vecchiaia qualcosa di buono
ha, ti fa vedere al di là delle apparenze, e poi figlio mio, quando fai lo stesso errore difficilmente lo ripeti, anche io come te ho rinunciato ai miei sogni. Ero a Roma, le cose andavano bene, ho lavorato come sai con i più grandi, ma poi mi sono innamorato, e sono dovuto tornare qui, e ho cercato di sopravvivere, insegnando teatro a chi quel sogno, a differenza mia, può ancora viverlo..”.
Luca:”Ma poi cos’è successo?”.
Mario:”Quello che è successo a te…. Ho scoperto che aveva un altro, ma la mia carriera ormai era andata… Ora, c’è Ludmilla che mi tiene compagnia, ha sofferto anche lei non credere, il marito la picchiava,
ha lasciato la Romania, ha iniziato a lavorare per me, e abbiamo riempito pian piano insieme i vuoti, le solitudini delle nostre vite e ora ci amiamo. Per cui non abbatterti, prima o poi il vero amore arriverà…”
Luca:”Ho deciso di andare a Roma, domani faccio la
domanda di aspettativa, parlerò col mio comandante e vediamo quel che accade, e sarà un’occasione per rivedere mio fratello..”.
Mario:”Ah vero, mi dicono che le cose gli stanno
andando bene, io la televisione non la vedo da un pezzo, non mi piace questa televisione. Digli di non farsi travolgere dal vortice di questo successo ok? E’ tutto fumo, se non ti metti sotto a studiare, si rischia
di restare accecati dal fumo della popolarità e ben presto la gente ti dimenticherà e ti ritroverai solo. Tieni a mente queste cose ragazzo mio, mi raccomando, preparati, tieni, ho scritto un monologo per te, studialo e vedrai che qualcosa accadrà..”.
Luca:”Grazie, io la carta me la gioco, male che vada ho sempre te! “– dice con gli occhi colmi di gratitudine e sciogliendosi in un abbraccio se ne va.
Mario rimasto solo esclama: “Vai figlio mio salvati, tu sei il figlio che non ho mai avuto e che ho sempre desiderato,prendi questo treno che la vita ti sta regalando e va via di qua”…
Finalmente Roma
Luca giunge a Roma e chiama Marco…..
Luca:”Pronto, Marco? Sono Luca sono arrivato, che fai, mi vieni a prendere? Come no? Ma cavolo sapevi che arrivavo, dove sei ora? Si un imprevisto, li conosco bene i tuoi imprevisti, sono le undici e tu stai ancora dormendo scommetto, ah non è così? E com’è? sentiamo..”.
Marco:”Fratello davvero!, sto facendo un servizio
fotografico per una rivista, ascolta, prendi il bus ti costa cinque euro scendi alla Stazione Termini, poi prendi il  e scendi sulla Cassia alla quinta fermata, l’indirizzo lo conosci, te l’ho inviato via sms. citofona, c’è la mia amica Valeria, ti aprirà lei. Dai che poi facciamo una bella cena con lei e Gianni. Ok. devo andare ciao fratelllone!”
L’incontro con Valeria
Luca scende dal pullman e si reca nella casa dove il fratello alloggia e citofona…
Luca:”Ciao, sono Luca, il fratello di Marco”.
Valeria:”Si, ti aspettavo sali, terzo piano”.
Luca:”E’ permesso?”.
Valeria:”Si, entra, scusa sto dando da mangiare ai miei piccolini”.
Luca:”Hai figli?”.
Valeria:”No, sono i miei animaletti, piacere, sono
Valeria, come sei diverso da tuo fratello!”.
Luca:”Davvero? Il piacere è il mio”.
Valeria:”Vuoi mangiare qualcosa? apri il frigo, fai come se fossi a casa tua”.
Luca”No, grazie, vorrei bere un goccio d’acqua, magari”.
Luca aprendo il frigo, nota che è pieno di birre, e tutte
da mezzo litro, qualche salamino e nient’altro…
Luca:”Vedo che la birra non manca”..
Valeria:”Si, sono le mie, ma se ne vuoi una….te la
offro, il frigo è diviso in scompartimenti, ognuno ha il suo, io essendo la padrona di casa, ho un po’ più di spazio. Ascolta, io devo portare il mio tesoro a passeggio, tu sistemati ok? e non mi aspettate per pranzo, ok? Baci..”
Luca:”D’accordo grazie, ci vediamo dopo”.
Ritrovarsi
Marco rientra con Sandra per salutare Luca ..
Marco”:Fratellone, sei arrivato?”
Luca:”Si, se fossi venuto a prendermi, te ne saresti
accorto”.
Marco”:Mamma mia, come sei acido, così ti presenti alla mia ragazza? Lei è Sandra, tranquilla, fa così ma è un pezzo di pane”.
Sandra:”Piacere, senti io vado a casa, avrete molto
da dirvi.”.
Luca:”Scusami, il piacere è il mio, è che mio fratello
mi fa arrabbiare ogni tanto”..
Sandra:”Tranquillo, fa arrabbiare anche me, ti capisco, un bacio, ci si vede”.
L’accoglienza fraterna
I due fratelli restano soli ….
Marco:”Allora, hai trovato subito la casa ? Scommetto che hai conosciuto già Valeria, è una ragazza un po’ svitata, ma fragile e dolce”.
Luca:”Che le piace bere, ho già capito il tipo, ma
lasciamo stare Valeria, è ora di dirci due parole fratellino”.
Marco:”Oh, che toni, sei arrabbiato con me, lo so, la mamma me lo ha accennato, ma scusa di cosa poi? Sei geloso del mio successo? Ti ricordo che tu hai un posto fisso io no, o ti girano per via di Chiara? Le donne sono quasi tutte troie, e io le conosco bene fratellino”.
Luca:”Ma che dici? Di Chiara non mi importa, è che io ho sempre dovuto sacrificarmi per far stare bene te, io non volevo fare la vita militare, io ho studiato, ho fatto corsi di recitazione, e poi ho mandato tutto all’aria per colpa tua, e ora ti vedo sui giornali, a fare
ciò che ho sempre sognato, non è giusto!”.
Marco:”Bhè nel programma televisivo, non ti ci vedo,
comunque se vuoi provarci, lo diciamo a Sandra che sioccupa dei casting.”.
Luca:”Ah ecco, hai usato lei per arrivare al successo, è nel tuo stile, questo spiega tutto”.
Marco:”Luca, sei in Italia, studiare non serve a niente! devi conoscere le persone giuste nel posto giusto e comunque non è vero, con Sandra sto bene, bene ora ti sei sfogato? Ora ci penso io a te, ti faccio fare dei provini veri, non quelli che fanno giù da noi, quelli servono solo a cercare le comparse. e prendono sempre, gli amici degli amici, quanti ne hai fatti tu eh?” e gli sorride” e dai fatti abbracciare!“
Luca, si fa abbracciare, e si intravede sul suo viso un sorriso, Marco ha questa capacità, smorzare sempre i toni, gestire, la rabbia altrui, e trasformarla in un sorriso girando le situazioni a suo favore.
Marco:” Ora facciamoci una birra, la scrocchiamo a Valeria, così ne ha una in meno da bere, e poi preparati che pranziamo da Sandra, dai che sono contento che sei venuto!”
Il provino
Marco riesce ad inserire Luca nella lista per un casting teatrale, mentre i due fratelli si recano al provino, a Luca viene in mente Chiara, a quanto l’avesse amata, e si rende conto,con quante difficoltà ha tentato di far convivere la sua passione per la recitazione, col suo lavoro e col suo amore per lei, ottenendo pessimi risultati per non parlare poi di tutti i
provini che ha fatto, a tutte le porte in faccia, a tutti gli amici degli amici che gli hanno rubato il posto, anche solo per fare una comparsa in qualche film girato in Puglia o a tutte le casting che guardando il suo curriculum, dicevano:
“”Ma hai fatto davvero poco..”
e lui rispondeva:
“”Si ,ma se non comincio una volta, difficilmente potrò aggiungere qualcosa al mio curriculum, io faccio parte di una compagnia amatoriale come vede, ma se a voi interessa solo se ho delle esperienze cinematografiche o televisive, ahimè non ne ho”..”.
Smette di rivedere, come un incubo ad occhi aperti, le scene del suo, poco fruttuoso passato, tutte quelle umiliazioni, e ritorna alla realtà, si concentra sul provino, e qualcosa in lui gli dice che questa volta andrà diversamente, ma ha una paura fottuta di non ricordarsi le battute….
Marco:”Allora sei pronto? Non sai cosa ho fatto per
farti partecipare, vogliono fare una versione televisiva di ‘ Uno sguardo sul ponte’.. e se non erro conosci questo libro.
Luca:”Dal ponte, Marco!, te possino! Si abbastanza,
speriamo bene”.
Regista:”Avanti il prossimo”.
Luca:”Sono Luca Botta, anni… vengo da Taranto”.
Regista:”E si sente…Sei il fratello di Marco, guarda
te lo faccio fare, ma se sei un cane come tuo fratello, te ne vai subito, io tempo da perdere non ne ho”.
Marco:”Grazie caro, sempre gentile”
Regista:”Io dico sempre ciò che penso, comunque andiamo avanti. La conosci questa opera? “
Luca:”Si abbastanza, l’ho portata in scena due volte, in piccoli teatri, ma abbiamo avuto un discreto successo”.
Regista:”E per la regia di..?”
Luca:” Ho avuto la fortuna di lavorare, con il maestro Giorgio Pucciariello…lo conosce?”
Il regista si alza in piedi, lo conosce bene Pucciariello, gode di molta stima nell’ambiente, e il suo atteggiamento verso Luca, cambia d’improvviso, ora è ansioso di vederlo all’opera.
Regista:”Lo conosco eccome, salutami Giorgio, se avrai occasione di vederlo, lo stimo molto e se hai lavorato con lui … puoi giocare le tue carte. Dai sentiamo.”
Le luci della sala si abbassano, e si illumina il faro al centro della scena e Luca comincia:
Luca:”Si, se permettete ho chiesto a un’amica di venire a fare il provino con me..”.
Dal buio della sala a piccoli passi si avvicina un’ombra femminile, è Valeria, Luca l’ha convinta a fare il provino con lui, a lei non importa essere presa. Grazie a Luca ha scoperto ciò che le permetterà di uscire dal
tunnel in cui è entrata, per poter rivedere la luce di una nuova vita..
Marco:”Questa si che è una sorpresa..”
Luca:”Allora, riprendiamo un dialogo tra Rodolfo e
Catherine”.
Valeria/Catherine:”Io so quando ha fame, quando vuole una birra, senza bisogno che parli! So perfino quando gli fanno male i piedi. Capito? lo conosco, e adesso gli devo voltare le spalle e sbattergli la porta in faccia, come a un estraneo! ma perché,dico io, perché?”
Luca/Rodolfo:):”Caterina.se io prendo in mano, accussi’, un passereddo e chiddo crisce, e voli volari ma io non lo lasso andare, pecchè cci vogghio bene. Ci vogghio bene e per chisto non lo lasso
andari? E’ giusto fare accussi’? Io mica ti dico che lo devi odiare: ma insomma, andartene, te ne devi andare, no, Caterina?”.

Regista:”Va bene, grazie, sono rimasto colpito, dalla vostra intesa scenica, dalla vostra spontaneità, ecco credibilità, siete acerbi, rispetto agli altri devo essere onesto, ma Rodolfo e Catherine, erano due persone semplici, come voi, non voglio due attori troppo accademici per questo ruolo, e io sono un regista originale, voglio gente nuova, fresca, che mi dia emozioni e voi due ragazzi me l’avete date in
questa breve pièce, per cui la parte è vostra! Ma vi metterò sotto con la dizione e con alcuni suggerimenti. Ci vediamo domani per la firma del contratto, grazie”.
Luca e Valeria si abbracciano stretti stretti, e si baciano, non sanno ancora cosa vuol dire quel bacio, lo scopriranno giorno per giorno, questo è un bacio liberatorio, più che d’amore, che dà il la a una nuova vita per entrambi. Intanto Marco si avvicina ai due ‘attori’.
Marco:”Scusate posso abbracciarvi? Vieni qua fratellone! Visto che ce l’hai fatta?”
Luca:”Grazie Marco, grazie!, – scoppiando in lacrime – Andiamo ad avvisare la mamma, sarà contenta”.
Marco:”Si d’accordo, ma passiamo da Gianni e Sandra, li preleviamo e andiamo a mangiare tutti insieme. Ho una fame..,! Oggi si festeggia..!”
Mentre stanno per uscire il Regista chiama Marco..
Regista:”Marco!”
Marco:”Dimmi!”.
Regista:”Grazie!, finalmente ho trovato i miei due
protagonisti, ti avevo avvisato, io dico sempre ciò che penso e questa volta devo ammettere che ho sbagliato a dubitare su tuo fratello…ma non sapevo che fosse così bravo e diverso da te…” e scoppia in una risata.
Marco:”Si, siamo tremendamente diversi” dice ridendo a sua volta “ma ciò che conta, è dare qualcosa al pubblico, il mio è diverso dal vostro, ma merita egual rispetto. Ciao regista!”.
Questa risposta è la prova evidente che Marco a Roma è cresciuto molto, la sua esperienza in tv, i piccoli cammeo nei film, e i suggerimenti e l’amore di Sandra gli hanno cambiato la vita. Pian piano riceve proposte per ruoli sempre più importanti, lui non ha studiato come Luca, ma sul set ha imparato tanto e per la prima volta nella sua vita, si sente felice.
Il loro primo film
La tournée teatrale di Luca e Valeria va a gonfie e vele, i due giovani attori, girano l’intera penisola, e pur non avendo grande esperienza, si fanno apprezzare dal pubblico per la loro veridicità , e per le emozioni
che suscitano, sono veri, reali e come si sa la realtà è imperfetta e in teatro la gente vuol vedere fatica e sudore sul palco e loro non si tirano affatto indietro, dando tutto, in ogni singola data, proprio come se
fosse la loro prima esibizione e grazie al padre di Valeria ricevono inviti anche in Francia.
Marco ottiene un clamoroso successo nella sua partecipazione al cinepanettone, oscurando le interpretazioni dei grandi nomi del nostro cinema, tanto che la tv pensa a lui come interprete principale per la fiction di punta della nuova stagione televisiva.
Durante la pausa della tournée Luca va da Marco e gli fa una proposta.
Luca:”Ciao fratellone, come stai? Allora, ho letto che il film ha sbancato, l’ho visto a Verona, sei migliorato tantissimo complimenti!”
Marco:”Perché del tuo successo in tournée? ne vogliamo parlare? Sei un grande sai? E Valeria non è qui con te? Come va tra te e lei?”
Luca:”Per ora tutto benissimo, siamo presi da mille
impegni, prove, interviste, sai meglio di me come vanno queste cose e arriviamo stremati in albergo, per ora va bene, ma voglio aspettare la fine della tournée per dirlo, quando ci faremo una bella vacanza insieme e ci dedicheremo solo a noi, ora riprendiamo lo spettacolo tra qualche mese, in Francia! Valeria è andata a trovare il padre…e Sandra?”.
Marco:”Sandra sta preparando un nuovo show, è impegnatissima.. Wow !in Francia, questa non la sapevo, anche io ho una bella sorpresa… Mi hanno scelto come interprete principale per la fiction di punta della nuova stagione televisiva! Non sto più nella pelle”.
Luca:”Cavolo! Complimenti! Senti io però, devo parlarti di un progetto che sento di dover portare avanti, e per questo non ho firmato ancora il contratto per la tournée francese, vedi… ho scritto la sceneggiatura di un film che vorrei realizzare con te…”
Marco:”Ma sei pazzo? Di che film si tratta, spero
che ne valga la pena…fammelo leggere…Io pensandoci bene inizierò a girare tra un anno e tu potresti rimandare di un anno la tournée…ma prima di prendere una decisione, voglio leggerlo”.
Luca:”Ecco, leggi pure.. l’ho scritto per la mamma, credo che glielo dobbiamo Marco”.
Marco legge interessato la sceneggiatura, e ne rimane colpito, è scritto davvero bene. Prende il telefono, avvisa il suo agente che si lamenta della sua decisione, ma Marco è deciso, il film si farà!…
Chiudendo il telefono con decisione, esclama:
Marco:”Si, facciamolo!”.
Il film è dedicato a Giulia, e parla a grandi linee della sua vita, fatta di sacrifici, che ha permesso ai due fratelli di crescere e affermarsi. Luca e Marco, curano la regia, oltre ad avere delle parti del film, la
protagonista scelta assomiglia molto alla grande Anna Magnani e Luca e Marco fanno mille provini pur di trovarla, ma alla fine ci riescono. Il film vuole far respirare al pubblico, la poesia dei film di Pasolini, è
una sorta di omaggio che Luca, in qualche modo, vuol fare a suo padre, a cui lui è comunque molto legato.
Il film ha un successo clamoroso tanto da ricevere numerosi premi nazionali ed è tra i finalisti di un prestigioso festival internazionale di cinema.
I due fratelli decidono di portare alla serata di premiazione anche Giulia.
Red Carpet
Giulia è emozionata come una bambina, non si era mai mossa da Taranto, né tanto meno aveva mai preso un aereo in vita sua. La famiglia così riunita, si gode la magia della città, peccato solo che non ci fosse anche il loro padre…, erano solo felici di essere di nuovo insieme, ma una chiamata dell’agente di Marco, li riporta alla realtà …. era arrivato il momento di recarsi alla premiazione…Durante la passerella sul red carpet, Luca e Marco, si concedono, con il cast del film, ai fotografi e ai giornalisti, e tutti, iniziano a chiedersi chi sia quella signora lì con loro, e ottenendo come risposta, “che lo avrebbero svelato sul palco”.
Le luci si abbassano, inizia la serata, a loro sembra quasi impossibile ciò che stanno vivendo, davanti ai loro occhi, ci sono le grandi firme del cinema
internazionale, ma stavolta non è un sogno è la realtà… Giunge il momento del premio come miglior film straniero, a consegnare il premio viene chiamata una grande attrice italiana .
Attrice Italiana:”Sono lieta, di essere qui, e sono
particolarmente felice di consegnare il premio come miglior film a ‘Storia di una madre’ dei fratelli Botta…Ragazzi è vostro!!”
Luca e Marco si alzano emozionati e salgono sul palco,
la strada che li porta sul palco è così morbida, che ai due fratelli sembra di camminare su di una nuvola…
Luca & Marco:”Grazie mille a tutti, alla giuria, agli
attori, ai tecnici, noi questo film lo abbiamo dedicato a nostra madre, Giulia, che preghiamo di salire sul palco e vuole anche essere un omaggio al cinema italiano e ai suoi grandi maestri come Pasolini, Fellini, che nostro padre ci ha fatto conoscere ed amare …ora lasciamo la parola a nostra madre”
Giulia, lentamente sale sul palco, le tremano le gambe e con la voce rotta dall’emozione esclama:
Giulia:”Ho aspettato tutta la vita per vedere realizzati i miei ragazzi,” e rivolgendosi a loro “sono orgogliosa di voi …. e vi ringrazio per questo dono che mi avete fatto…., una madre, dimentica ogni
sacrificio..ogni sofferenza se ha l’amore dei propri figli che la ripaga da ogni cosa, grazie a tutti!..”
I tre si abbracciano e si commuovono alzando il premio al cielo e mostrandolo al pubblico in platea che li accoglie con una standing ovation….e sul maxi schermo del palco appare la frase finale del film
”I sogni,non servono solo ad allietare le nostre notti,
tocca a noi trasformare la nostra vita in un sogno,
basta solo inseguirli, senza stancarsi mai di farlo”.
Al presentatore viene consegnato un biglietto giunto dal pubblico in sala, lo consegna a Luca, è un biglietto di suo padre, Luca cerca di scorgerlo tra i mille volti del pubblico ma non riesce a trovarlo. Luca è felice,
commosso, ha gli occhi lucidi, in fondo, non è così sorpreso di aver ricevuto questo biglietto, in cuor suo sapeva che lo avrebbe ricevuto, lo mostra a sua madre e a Marco. Giulia, è contenta, mentre Marco rimane
senza parole, :
“scusate per il vuoto che ho lasciato nella vostra vita,
ma mi accorsi di essere un piccolo uomo, inadeguato,
per essere un buon padre per voi, troppo preso dalle
mie lotte contro l’industria, e non accettato da vostra
madre, ma ora so di essere il padre di due grandi
uomini ,date un bacio alla mamma, vi voglio bene,
Papà”.
Luca, Marco e Giulia, ringraziano ancora il pubblico e commossi lasciano il palco. Matteo, loro padre, non li ha raggiunti, ma con le sue parole, ha permesso che la loro famiglia, dopo mille peripezie si riunisse. In qualche modo, ha voluto dimostrare di essere con loro, con il cuore, dandogli inconsapevolmente un’altra lezione di vita, genitori non si nasce..ma si diventa.. e resta il mestiere più difficile del mondo…e il collante
che fa superare ogni difficoltà… è uno solo…l’amore….
Fine
 
Conclusioni
Credo che il cinema e il teatro, debbano far sognare il pubblico, gli attori sono gli interpreti dei loro sogni e in questa epoca piena di sofferenza, crisi economica, crisi di valori, il pubblico senta l’esigenza di abbandonarsi ai propri sogni e di cercare con tutte le loro forze di
inseguirli. E’ necessario ridare la giusta importanza ai valori principali per la vita di un uomo: quali la famiglia, e polemizzare contro le industrie che per i loro profitti ci fanno ammalare. Richiamo anche la
vostra attenzione, su questo mostro chiamato facebook, che usato male, può farci perdere il contatto con la realtà, diventando una dipendenza,
permettetemi inoltre, di polemizzare sul nostro cinema, che usa sempre i soliti volti, badando più ad incassare che a produrre film di qualità, attirando il pubblico coi soliti volti noti, quando poi, in Italia,
siamo pieni di attori bravi e preparati, che studiano per anni aspettando un’occasione che non arriverà mai e concedendo ai sognatori, con poche possibilità, come me, solo dei casting futili, buoni solo a trovare
qualche comparsa. questa storia, spero che dia uno scossone a coloro che abbiano perso la retta via e ritornino ad essere coscienti della loro vita per poterla vivere nel migliore dei modi, proprio come in un sogno.
 
Ringraziamenti
Questo libro è dedicato a mia figlia Arianna, l’unica donna della mia vita, che spero un giorno legga questo libro, e ne tragga buoni insegnamenti, e inoltre lo dedico alla mia famiglia: a mio padre Giovanni, a mia madre Nicoletta, alle mie sorelle Ada, Tina, Valentina, ai miei cognati, Massimo, Giuseppe, Armando e ai miei nipotini: Christian, Alessio, Andrea, Simone, Marco, Francesco; che sono sempre al mio fianco, qualunque cosa succeda, il Il loro amore nei miei confronti, mi fa affrontare le difficoltà della vita
con forza, e senza farmi mai sentire solo, grazie.

Copyright
“Al di là dei fumi dell’Ilva”
Autore: Rino Bungaro
© , Rino Bungaro
Self publishing
minarino@libero.it
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
La riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo,
non è consentita senza la preventiva autorizzazione
scritta dell’Autore/Editore.

Il libro dell’Autore


E’ la storia di due fratelli, Luca e Marco, cresciuti all’ombra dello stabilimento Ilva di Taranto. Matteo, loro padre, operaio Ilva, e grande idealista, si batte per i diritti e garantire la sicurezza di tutti i lavoratori che vi lavorano, e a causa degli scontri con la moglie deciderà di andare via di casa. I due ragazzi cresceranno con la loro madre, Giulia, e disegna per ciascuno dei suoi figli, un futuro. Luca, il fratello maggiore, sarà un militare, Marco, entrerà nell’Ilva, quasi un destino segnato per la maggior parte dei cittadini di Taranto. Per una serie di vicissitudini, i due fratelli si ribelleranno ai programmi di Giulia e decideranno di sfidare il loro destino, per perseguire i loro sogni, ci riusciranno?


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