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Di notte

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56040 Santa Luce (Pi)
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Di notte

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Più la notte è silenziosa più dentro è baraonda
più la notte si posa più dentro si urla.
Vienimi a chiedere perché la notte mi spaventa
vienimi a chiedere perché la notte ha sempre una sorpresa.
Vorrei dormire di notte
Vorrei dormire di notte
e se la notte non riesco a dormire
vienimi a chiedere perché.
Oltre i soffitti e le fronde vi è un buio stellato
la pace sembra vigilare in tutto il mondo addormentato
ed io con gli occhi aperti che ascolto il silenzio
picchio con un martello
su muri ovattati tinti di assenzio.
Mi giro e mi rigiro e i suoni prendon forma
la civetta che diventa urlo di donna
un murales che si presenta compiaciuto
sulla palpebra del mio occhio chiuso.
Il minimo rumore riesce a farmi sussultare
mi riaccendo e mi alzo per andare a cercare
cos’è che non mi fa dormire di notte.
E una donna in reggiseno e mutande che cammina dalla camera al bagno
un bambino svegliato che mente a se stesso
devi diventare bravo a costruire il tuo piccolo inganno.
Mattone dopo mattone tesse mura di metallo.
Vieni qui lo sai che sei il mio amore?
Mentre intanto andava al largo in ricerca di un mare calmo.
Starai sempre qui vicino a me legati sul ponte del porto?
Si mamma, ci sarò fino alla fine del mondo.
Non ci separeremo mai noi due stanne pur certo
parole che rinfrescan un piccolo cervello.
La notte non passa e continua a sprofondare
ora sono sigarette e dentro al fumo lame
come se la notte continui a riecheggiare
la paura, il delirio e l’ abbandono.
Ehi mamma ma dove se ne va la fantasia?
A cosa devo far posto per restare a galla e non finire in una pazzia?
Domande inespresse tutte dentro mente
così nascoste che non arrivano al sapere
e mentre l’ unica boa colorata si allontana
si riceve complimenti per la reazione
come se ci fosse stata scelta.
Fermati! Fermati!
Non fermarti fantasia
rimani qui con me
fammi vivere questi anni come devono essere vissuti.
Non importa se fa male
la notte è più pesante senza mostri sotto il letto
ma sogno serpenti veri chiusi nel cassetto.
Continua a pensare all’altro
continua a pensare al mondo di chi ti è accanto
tu tanto stai bene
il cazzo di muro sale
cresce e cresce senza che si possa controllare.
Poi la notte ancora ruba quel poco di lucido rinfrescante
senti ancora urli
notti di rancori che impregnano la carne.
Cielo che cade di notte come un sipario
fiamme sulle colline che vedo più lontano
e tutti quegli occhi che mi spiano e mi osservano
una paranoia che avanza senza freno.
Mamma mamma mi potevi avvisare che la notte può cosi tanto pesare
fa cadere muri e rilascia tutte le grida nelle orecchie!
Mamma potevi dirmi che non c’è via di scampo
potevi insegnarmi come resistere al quotidiano lampo.
Sono stanco
sono asciugato.
La notte mi ha picchiato con un bastone di legno
ha messo cimici nel mio cervello.
Cos’è quella luna rossa che mi guarda storta?
Mi sveglierò domattina e la sera sarà la stessa botta.
Il capo chino con un macigno in mano
se la notte dormo chi farà da guardiano?
Ehi ma voi chi siete? Cosa volete da me?
Siamo venuti a prenderti
e ancora la notte ti presenta i suoi fratelli.
Notte, notte amata
notte, notte odiata.
Continuo a vedere porte chiuse
a sentire urla al di là del mattone.
E la notte continua a costruire
ancora tutto a mia insaputa.
Definisce la mia vita
come il sole bacia una rosa.

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