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M’ha rotto er ca!

M’ha rotto er ca!

00015 Monterotondo (RM)
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M’ha rotto er ca!

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Storia semiseria (non tanto semi) di 54 anni di matrimonio.
Io e mio marito nel 2020 abbiamo festeggiato (si fa per dire) 54 anni di matrimonio!
Non siamo molto anziani essendoci sposati intorno ai 20 anni, godiamo, al netto di acciacchi vari, di una salute accettabile che ci permette di vivere una vita piena ed attiva sia pur con le limitazioni necessarie per la pandemia in corso.
Io niente ginnastica, lo Yoga ed altri corsi culturali solo in DAD, mi manca l’esercizio fisico, il contatto con gli altri, gli abbracci dei miei nipoti e il pretesto per uscire ma in fondo mi piace stare a casa.
Mio marito soffre di più la clausura, sembra un animale in gabbia: niente più appuntamento giornaliero al bar e assembramenti con gli amici dove tutti potevano discutere e parlare per ore di calcio, di politica, del tempo e di pettegolezzi! E’ ora che si sappia che gli uomini sono molto più pettegoli delle donne, lo vedo con mio marito ma anche con i suoi amici e compagni di colazione, ma questo è un altro discorso!
Prima della pandemia ci univa molto fare qualche bel viaggio, andare a teatro e al cinema ed ora ci restano passeggiate nel bosco e in campagna e una convivenza forzata in casa specialmente nelle giornate uggiose di pioggia come in questi giorni.
Per carità di Dio i nostri 54 anni di matrimonio sono un gran bel traguardo che non tutti riescono a raggiungere, ne sono consapevole, mi sento fortunata, e sono grata al destino anche del fatto di aver cresciuto insieme due figli, ormai due uomini, due mariti, due padri dei quali non posso che essere orgogliosa e che ci hanno dato due stupendi e bravi nipoti.
Allora tutto bene!? E mica tanto per me se ogni tanto mi viene in mente, ripensando al compianto grande Gigi Proietti, “me so’ rotta er …”
Dovete sapere che io è mio marito siamo completamente diversi, sempre lo siamo stati e forse anche per questo siamo “durati” tanti anni e siamo riusciti a crescere i nostri due stupendi figli che mi sembra, e spero, siano un giusto mix caratteriale tra me e lui.
Tanto io sono silenziosa, riservata, musona e tanto mio marito è caciarone, cordiale, amichevole; tanto io sono dubbiosa, tollerante e insicura e tanto lui è giudicante, sicuro di se (o benevolmente “contro”) e esperto di tutto; tanto lui è pronto a sputare sentenze basandosi su un piccolo particolare quanto io sono restia a farlo.
Per tanti anni è andata quasi bene anche se non è mancata qualche scintilla! Ma nel complesso eravamo uniti e sempre d’accordo nel costruire il nostro futuro e quello dei nostri figli, le differenze caratteriali giocavano di sponda nell’educazione dei ragazzi, il fatto di lavorare con orari diversi e vederci poco, che allora era duro e faticoso, forse ci (mi) ha aiutato.
Ed ora che con la pensione non c’è più la scappatoia degli orari diversi e la convivenza si è fatta più reale e addirittura forzata con la pandemia?
Ora che il futuro è costruito e le nostre differenze caratteriali non devono più fare da sponda per l’educazione dei figli?
Ora che i difetti dell’una e dell’altro, con la vecchiaia, sono peggiorati (io più suscettibile e lui più insopportabilmente critico) e addirittura ce ne sono aggiunti altri?
Ora va così:
– La pasta è sciapa: Lui dice “ti sei dimenticata il sale!” e io penso “me so’ rotta er …!” – Lo spezzatino è un po’ saporito: Lui dice “hai messo il sale due volte!” e io penso “me so’ rotta er …!
– Il sugo si è un po’ attaccato nella padella (confesso mi capita spesso) Lui dice “hai bruciato di nuovo tutto!” e io penso “me so’ rotta er …!
– Mi faccio un Sudoku sul telefonino: Lui dice “sempre co’ ‘sto telefonino!” e io penso “me so’ rotta er …!”
Può anche capitare che stia in giardino che scherza cordialmente, come è nel suo carattere amichevole, e fa battute con i vicini poi rientrando in casa non trova meglio da dire che ( è per esempio perché le osservazioni possono essere le più disparate) “perché quello sportello è aperto?” ed io a questo punto a “me so’ rotta er …!” aggiungo anche “che p….!”
Il tutto con voce sostenuta (non a caso tanti esclamativi) aggiungendo anche “è sempre peggio” o “dovrei fare tutto io” e udite udite “io lo dico per il tuo bene” che mi manda in bestia più di tutto il resto.
Una nota positiva c’è. Dopo 54 anni ho scoperto di non saper lavare i piatti infatti li vuol lavare sempre lui! Che Iddio lo benedica!
E allora? Allora niente, con il massimo rispetto e comprensione per chi è rimasto solo mi concentro, come è giusto che sia, sugli aspetti positivi: non lavare i piatti, delegare il più possibile a lui la preparazione della cena e del pranzo, con il tempo guadagnato dedicarmi di più alle cose che mi piacciono (compreso il Sudoku sul telefonino), dirgli chiaramente “mi hai rotto er …!” Cosa che ho già fatto.
Appena la pandemia sarà finita partire per un bel viaggio insieme durante il quale io resterò un po’ musona ma meno suscettibile, lui meno ipercritico giudicante tornerà sopportabilmente “rompi” come a 20 anni. E poi avanti ancora a festeggiare (si fa per dire) i 55, 56, 57, 58, …. e ancora di più senza porre limiti al nostro destino che, più che benevolo con noi, ringrazio.

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  1. Patrizia Savi
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    … trama di vita su tante coppie raccontata con leggerezza e ironia. Un linguaggio del raccontare immediato e preciso. Una lettura che mi ha proprio divertita, ho letto anche gli altri due da lei pubblicati qui e spero di leggerne ancora!

    3 anni fa
  2. Patrizia Savi
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