Storie di Città

Racconti e Poesie originali e geolocalizzati

  • Home
  • Pubblica e Geolocalizza le tue Opere
    • Regolamento
    • Invia la tua Opera
  • Accedi
  • Registrati
Menu
  • Home
  • Pubblica e Geolocalizza le tue Opere
    • Regolamento
    • Invia la tua Opera
  • Accedi
  • Registrati
  • Sfoglia Categorie
      • 686Poesie
      • 393Racconti
  • Chi siamo
  • Blog
  • Contattaci
Fontanarossa

Fontanarossa

Via Fontanarossa
95121 Catania
Sociale Racconti
0 Reviews
Condividi

Condividi:

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
Write a Review

Fontanarossa

visita su Google street view     Aeroporto di Catania /button>


La coda interminabile che come un serpente sinuoso mi corre davanti, a zigzag nell’immenso salone, a distanza certificata di carrello bagagli, tutti con mascherine azzurre o bianche o di tendenza multicolore, a blaterare sul mondo e sul governo infame; tutti fino ad arrivare al varco delle uniche tre poliziotte costrette al lavoro duro proprio il giorno di Ferragosto.
Una per ciascun varco, a strillare e spiegare ai pochi passanti che è Ferragosto per tutti, ma non per chi sorveglia, controlla e rischia la vita.
Ma poi… rischiare cosa? Che vita? Mica siamo in mezzo ad una strada malfamata! Siamo solamente all’interno del grande stanzone d’imbarco del grande aeroporto della grande isola del grande mare Mediterraneo!
Mi fai togliere le scarpe … già, perché hanno tracce di esplosivo nei tacchi? O forse perché la fila è troppo breve ed è necessario indugiare oltre misura per ogni persona che sta per imbarcarsi?
Eppure varco la soglia e spiego che non posso attraversare lo “stargate” del controllo, il mio pacemaker comincerebbe a suonare allarmi come la carica dell’esercito del Nord!
Mi accarezza più volte con la paletta metal scan, e accertato che non posso terrorizzare nessuno, mi consente l’accesso ai tre o quattro scalini che mi porteranno agli imbarchi e al mio aereo.
Rimango in piedi davanti al mio gate, guardandomi intorno, attento, non distratto, eppure in una strana stasi temporale, che mi impedisce qualsiasi movimento.
aeroporto Quando lo vedo mi domando, come sicuramente tanti altri, se è mai possibile una cosa del genere.
Come ogni volta, e capita sempre più spesso, mi fermo, indugiando lunghi minuti davanti alla vetrina di Nonna Vincenza, prima di decidermi ad entrare e comprare i soliti quattro cannoli per me ed i miei bimbi. Bimbi, che continuano ad essere tali nel mio immaginario…ma solamente lì!
Mentre varco la soglia del negozio, addobbato a festa per il giorno di Ferragosto, con ogni sorta di ben di Dio in bella vista, una nuova, insopportabile zaffata mi assale…
E continuo a domandarmi com’è possibile che nessuno faccia niente!
Entro incurante e la signora, camicetta sul seno prosperoso e capelli nerissimi raccolti in una stretta coda, mi rivolge uno stupendo sorriso. Sicuramente si chiama Vincenza … la nipote della nonna Vincenza, pasticcera di sogni siciliani travestiti da leccornie dolciarie, demonio custode di lussurie glicemiche che irretisce i suoi dannati con il solo profumo dei suoi frutti.
Eppure c’è qualcosa che suona come un bemolle in un giro di Do. Se Vincenza è il demonio, chi è il suo antagonista? Se il piacere del palato è maledetto, sarà benedetta l’ennesima nauseante brezza che arriva alle mie narici?
Mi rendo conto di avere come una folgorazione. Un flash improvviso nel mio cervello che annebbia improvvisamente tutte le altre mie idee, e si impadronisce ossessivamente di ogni neurone.
Forse un deja vu, un particolare che riporta alla memoria odori, sensazioni, o forse paure già vissute, mi costringe ad essere attratto da quello che tutti condannano, e io stesso evito.
Mi rendo conto che è una cosa che devo necessariamente fare, e assolutamente quest’idea tormenterebbe tutta la mia giornata se non le dessi ascolto. Intanto è giunto da tempo il mio turno, e la stupenda Vincenza è sicuramente convinta che stia fissando la dolce curva dei suoi seni…
A nulla serve “Scusa ero sovrappensiero …!”
Il suo sorrisetto “so benissimo quale pensiero” mi mette in un certo imbarazzo, ma ciò nonostante realizzo prontamente che “mi servono quattro cannoli alla ricotta e uno al cioccolato, ma quello al cioccolato non lo incartare, porto in aereo soltanto quelli bianchi”.
Torna il suo sorriso affabile, forse perché per tutto il tempo ho guardato i suoi stupendi occhi neri, anziché la sua camicetta, o forse perché mi sono deciso a comprare, anziché gironzolare assente per il suo negozio.
Appena incartati i quattro e imbustato l’uno, si avvicina alla cassa e mi congeda con un sorriso appoggiando sulla mia mano le poche monete di resto, mentre ricomincio a pensare come farò per realizzare la mia folgorazione.
 
All’uscita del colorato chiosco lui è sempre lì, canta a brontola sorridendo, chiuso nel suo guscio maleodorante.
Lo ammetto, fatico a trattenere un conato, ma è la mia idea che conta adesso, non l’apparenza.
Mi chino davanti a lui ed al suo cappotto incrostato di fuliggine, sudore e piscio rappreso che lo avvolge da mesi, nonostante sia già il pomeriggio inoltrato di un Ferragosto torrido.
Mentre tra me e me penso all’angolo di deserto da cui arriva, mi sforzo di sorridergli, mentre tiro fuori il cannolo dalla busta e glielo porgo con tutta la delicatezza che consente il mio sussiegoso altruismo occidentale e settentrionale.
“Tieni, ho scelto nero come te … non so se ho fatto bene o preferivi la ricotta, ma pensavo fosse più nutriente … comunque buon Ferragosto!”
E il mio sorriso non può fare a meno di allargarsi un po’ di più e diventare un po’ più sincero.
No! Non è sentire la coscienza a posto di chi butta la monetina anonima dentro un anonimo cappello all’angolo di una strada…
È il tentativo di incrociare due occhi come i miei, come i profondi pozzi di Vincenza, che poi… perché quelli involontariamente generano simpatia e questi no? Forse che quelli sono attaccati ad un prosperoso seno e questi puzzano?
Avete mai sentito degli occhi puzzare?
Con mano tremante (da ubriaco? Non credo, forse da affamato e incredulo!) afferra il cannolo che sto porgendogli e non cessa di fissarmi da dentro i suoi occhi, neri e smunti come la sua faccia da africano.
Non credo abbia capito nulla di ciò che gli ho detto, ma mi sorride con l’unico dente che le botte, le cadute, e chissà quali racconti, gli hanno lasciato in mezzo all’arcata superiore.
Un sorriso sdentato ma largo e sincero.
Un solo dente che vale più della chiostra dei 32 denti aguzzi dei vampiri che mi stanno intorno.
Aeroporto:
Luogo di partenze e di arrivi, ma soprattutto di provvisorietà tecnologica.
I cellulari si spengono e si riaccendono.
Spogliano le tue valigie come fossero al Moulin Rouge, e a te tocca rivestirle dietro l’angolo, e raccogliere i pezzi che altri hanno sparso senza ordine.

Cerca altre Storie nella tua Città


Benvenuto

Ora invia una Recensione

Annulla risposta

Altre Storie in Zona

    Fontanarossa

    luciano.polimeni

    Profilo dell'Autore

    Visualizzazioni

    34

    Sei un Autore?

    Autore

    Unisciti al nostro Progetto!

    Registrati su Storie di Città. Potrai pubblicare e geolocalizzare le tue opere, lasciarle impresse in un luogo, farle leggere a migliaia di lettori e potrai promuovere gratuitamente i tuoi libri!

    Registrati Ora

    STORIEDICITTA.IT

    "Dedicato a tutti coloro che conoscono l'arte dello scrivere, a chi ama viaggiare, ma soprattutto a tutti quelli che hanno sete di leggere!"

    Il Team di Storiedicitta.it

    www.storiedicitta.it

    Storie di Città

    • Condizioni d’uso
    • F.A.Q.
    • Privacy Policy
    • Pubblicità
    • Contattaci

    Link interessanti

    • Bookabook
    • Eppela
    • Amazon Libri
    • Scuola Holden
    • Salute Privata
    Copyright Storie di Città - storiedicitta.it © 2019 Tutti i Diritti Riservati
    • facebook
    • twitter
    • google
    Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.

    Login

    Register |  Lost your password?

     

    Caricamento commenti...