Storie di Città

Racconti e Poesie originali e geolocalizzati

  • Home
  • Pubblica e Geolocalizza le tue Opere
    • Regolamento
    • Invia la tua Opera
  • Accedi
  • Registrati
Menu
  • Home
  • Pubblica e Geolocalizza le tue Opere
    • Regolamento
    • Invia la tua Opera
  • Accedi
  • Registrati
  • Sfoglia Categorie
      • 686Poesie
      • 393Racconti
  • Chi siamo
  • Blog
  • Contattaci
Fiaba metropolitana di un’Alice di periferia

Fiaba metropolitana di un’Alice di periferia

Parco della Caffarella
00178 Roma
Racconti Filosofici Racconti
0 Reviews
Condividi

Condividi:

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
Write a Review

Fiaba metropolitana di un’Alice di periferia

visita su Google street view  

 

Alice nel paese delle meraviglie. La chiamano così, Alice, quando vogliono sfotterla. E’ che ha la testa tra le nuvole, la gente non la capisce. Ma c’è un posto dove può permettersi di lasciarla vagare, quella testa affamata di cielo. E’ il parco della Caffarella. Luogo pieno di contraddizioni, proprio come lei. Sarà per questa similitudine che il contrasto, per altri terribile, tra le montagne d’immondizia e quella natura che se ne frega, lei lo trova commovente, quasi poetico. Le ricorda la Guernica di Picasso: linee spezzate, urla nere nella notte, e attorno solo guerra, guerra, guerra – al centro, una spada spezzata. Scheletro di ricordi violenti, di battaglie finalmente concluse. Se ti avvicini però scopri che è lì, il vero protagonista del quadro. Pochi tratti, semplice e puro come il disegno d’un bambino… un fiore. Speranza, ancora. Bellezza. Amore. Finché ce n’è.
Ecco, ad Alice quella natura che esplode con forza nonostante tutto ricorda terribilmente il fiore di Guernica. Corrisponde esattamente alla sua definizione di bellezza. O forse rispecchia solo la sua anima, chissà. Anche lei è una persona devastata, per lo stesso motivo per cui lo è il parco in cui si va a rifugiare quando ha bisogno di ossigeno: la tendenza di alcuni a schiacciare le cose discrete, le stesse che tanto se la caveranno. Si dice che la vita non dia in sorte a un uomo un dolore più grosso di quello che può sopportare, e forse è vero.
Alice ha retto a tutte le botte. Un padre alcolizzato, a tratti crudele. Cresciuta, attraeva la violenza come una calamita. Poi finalmente ha capito come rompere il meccanismo, e si è salvata da sola. Alice nel paese delle meraviglie è una delle poche storie in cui l’eroina, effettivamente, intraprende la sua odissea personale senza principi né fate madrine. Le si addice. Le si addice davvero quel nome, che le piaccia o no.
Alice si accende una sigaretta e riflette su perché lo stia facendo. Su perché una persona che ha subito per tutta la vita si ritrovi ad avvelenarsi di proposito.
Non è stupida: sa che l’esempio del padre l’ha segnata, ma si odia per non riuscire ad essere diversa. Non si perdona il fatto di affidarsi a quel simbolo incandescente che è la sigaretta. La guarda: carta, filtro, tabacco. Un’anatomia sciocca, banale. Però non è solo questo, pensa Alice. E’ anche la scia luminosa che segui perché tra i palazzi non ti riesce di vedere le stelle. E’ bombola di ossigeno per asmatici di vita: ti viene a mancare il coraggio e provi ad aspirarlo da lì. Una sigaretta non ti nega mai un bacio, Freud direbbe che siamo bambini nevrotici che non hanno mai superato la fase orale. Sigaretta come seno di madre, veleno al posto del latte. Morte prêt-à-porter, illusione d’eternità in borsetta. Ma se conosciamo l’inganno, dunque, perché perseveriamo? Alice è Alice, quindi le viene da pensare che abbia a che fare con la ricerca disperata del Bianconiglio. E’ fermamente convinta che tutti ne abbiano uno. Vogliamo a tutti i costi catturare dei momenti d’istintiva rarefatta felicità; poco importa se ogni tanto una Regina di cuori minaccia di tagliarci la testa.
Un treno fischia, strappando Alice ai suoi pensieri. Da dove viene? Dov’è che va? Alice non ne ha idea. Sa solo che non le dispiacerebbe prenderlo, e ricominciare.
Eppure. Eppure quella è casa sua. Forse è giusto accettarla, e accettarsi. Accettarsi come il rottame di quadro che sarebbe Guernica senza quel fiore – consapevole di avercelo dentro, però, quel fiore. Accettarsi con i polmoni sporchi e il cuore ammaccato, pacchetto completo.
Alice si accende un’altra sigaretta, ma è serena. Ci convive, ora, col suo peccato originale.
Poi succede che dal cespuglio davanti a lei esce una piccola creatura tremolante con le orecchie a forma di punto esclamativo.
Ecco, adesso sembra una bambina, Alice, gli occhi spalancati, lontana anni luce dal dolore: proprio lì, a due passi da una siringa abbandonata, c’è un coniglio. Bianco.
Speranza, ancora.

Cerca altre Storie nella tua Città


Benvenuto

Ora invia una Recensione

Annulla risposta

Altre Storie in Zona

    Fiaba metropolitana di un’Alice di periferia

    Alice melaverde

    Profilo dell'Autore

    Visualizzazioni

    629

    Sei un Autore?

    Autore

    Unisciti al nostro Progetto!

    Registrati su Storie di Città. Potrai pubblicare e geolocalizzare le tue opere, lasciarle impresse in un luogo, farle leggere a migliaia di lettori e potrai promuovere gratuitamente i tuoi libri!

    Registrati Ora

    STORIEDICITTA.IT

    "Dedicato a tutti coloro che conoscono l'arte dello scrivere, a chi ama viaggiare, ma soprattutto a tutti quelli che hanno sete di leggere!"

    Il Team di Storiedicitta.it

    www.storiedicitta.it

    Storie di Città

    • Condizioni d’uso
    • F.A.Q.
    • Privacy Policy
    • Pubblicità
    • Contattaci

    Link interessanti

    • Bookabook
    • Eppela
    • Amazon Libri
    • Scuola Holden
    • Salute Privata
    Copyright Storie di Città - storiedicitta.it © 2019 Tutti i Diritti Riservati
    • facebook
    • twitter
    • google
    Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.

    Login

    Register |  Lost your password?