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Torre angioina di Acciaroli

Torre angioina di Acciaroli

84068 Acciaroli (SA)
Poesie Poesie
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Torre angioina di Acciaroli

visita su Google street view  

Testimonianza muraria,

opera generata dal chiaro incarnato

di dominatori nati in antica Borgogna

o Linguadoca o fors’anche Champagne

su pietre portuali,

massicciata su granelli di sabbia dorata.

Estasi  “franciosizzante”

appartenuta a trascorsi cavalieri,

abbacinati,

persino irretiti dal sole a picco sul Tirreno,

ai tempi medioevali strapopolato di ittico e vegetale,

lungo striature e lingue di terra,

punteggiata da superclorofillata intensità verde

e macchie forti,

sconvolgenti ginestre

lì nell’afrore estivo cilentano,

ridondante di bacche di ginepro,

cespi di rovi fitti

e trafiggenti,

e molteplici carrube color bruno,

ancor più bruno Van Dyck

a gradazione “scureggiante”,

tinteggiata di  grevi intensità marrone.

Nel borgo marinaro,

anche lì,

i secoli passati cavalcavano l’eco

sulla diluita sapienza del regnare

di un Roberto re d’Angiò,

raffinato coltivatore esteta

per arti, mestieri e studi,

e sopra le monarchiche sventure di Isabella,

che perse Salerno,  la piana Puglia e la Basilicata,

più trentatre castelli;…

e quel torrione stava e sta,

immoto mentre milioni di clessidre

segnano i frammenti delle ere,

cilindrico rappresentativo e forte,

allo scopo di guardiano-baluardo.

Nell’aria di ogni tempo intanto,

gabbiano, cormorani ed altri volatori,

seguitano ad incrociare

ed a posarsi sulle merlature

ed intersezioni tufacee

e pigolano-stridono-gridano,

l’eterno cantare

d’historia humanae vitae

Carlo Giarletta

Immagine di copertina: By Ciaurlec (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0) or GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html)], via Wikimedia Commons

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