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La partenza verso casa

La partenza verso casa

Piazza Castello
15033 Casale Monferrato (AL)
Storie d'Amore Racconti
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La partenza verso casa

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Gli ultimi saluti prima di uscire di casa.
Gli ultimi scambi di sguardi rubati che celavano i consueti timidi interrogativi di sempre.
Un abbraccio intenso e sincero che non avrebbe voluto mai concludersi.
La porta di casa già aperta e un piede ormai prossimo alla soglia.
La sensazione di aver scordato qualcosa fu netta.
Rientrò per pochi secondi. Uno sguardo rapido al tavolo della cucina, al comodino in camera da letto, al lavandino del bagno, all’appendiabiti all’ingresso.
Non c’era nulla che gli appartenesse e che avesse apparentemente scordato.
Eppure la sensazione percepita era completamente diversa. Ripercorse con la mente, in un batter d’ali, le azioni compiute la sera prima di coricarsi ma, in effetti … i conti tornavano alla perfezione.
Quindi, un bacio al volo ed uscì.
Scese le scale e attraversò il cortile.
Quando varcò il cancello principale per dirigersi dalla parte opposta della strada dove aveva parcheggiato l’auto una manciata di ore prima di ritorno dalla cena, la sensazione di pochi istanti prima gli si palesò chiara e fu evidente cosa avesse scordato.
Non volle tornare indietro. Era giusto, era importante, era necessario che ciò rimanesse lì. Accanto a lei. Non ne avrebbe sentito la mancanza.
Era il suo modo per darle protezione e cura. Quella serie di attenzioni che lui le riservava, sempre, e che gli restituivano, di contro, il sorriso nel cuore e la piacevolezza di amarla teneramente.
Voleva affidarle qualcosa che l’avrebbe posta nelle condizioni di sentirsi addosso il calore dei suoi sentimenti e che avrebbe potuto avvolgerla come una coperta in una giornata d’inverno.
Avrebbe scelto lei se averne cura come se fossero rose bisognose di attenzioni per conservare il loro bocciolo rubino rigoglioso o, se lasciare che l’assenza di acqua ne avrebbe inaridito la sua essenza.
Ed una volta avviato il motore dell’auto e posizionatosi allo STOP per immettersi nella strada che lo avrebbe riportato a casa ebbe il desiderio, la voglia istintiva, di svoltare nella direzione opposta a quella che avrebbe dovuto percorrere per il suo ritorno.
Avrebbe voluto immettersi lungo la via che lei ogni mattina, sola e con la sua musica come passeggero, solca per raggiungere il luogo di lavoro.
Il desiderio era quello di lanciare libere tutte quelle parole non dette, di urlare quelle frasi che si erano nel corso della giornata sedimentate tra il cuore e le corde vocali ed erano rimaste intrappolate nel lungo elenco di regole che le parti, incaute, avevano concordato.
E sarebbe stato così che, quelle parole le sarebbero state sussurrate dal vento, gelido quella mattina, danzando tra le note delle canzoni trasmesse alla radio.
Indirettamente avrebbero attraversato la sua mente, dirette come una freccia scoccata da un arco teso, verso le profondità del suo cuore.
Poi, volse lo sguardo al cellulare, lo afferrò e, a tutto volume sino a quasi ad assordarne le orecchie, si abbandonò alle note di una playlist che lo accompagnarono sino a casa, pronto per iniziare una nuova giornata … nell’attesa ansiosa di tornare da quel pezzo di cuore che le aveva lasciato … quel pezzo di cuore che non considerava più esclusivamente suo, perché ormai intriso di lei.
Le apparteneva.
Forse, loro si appartenevano, ma ancora ignari di questo inconsueto incastro che pareva portare scompiglio nell’anima, piuttosto che esplodere con forza dirompente ed assumere i connotati di un solido appiglio nella quotidianità della vita a cui aggrapparsi come àncora nei momenti in cui vieni messo alla prova.


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  1. Angelica
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Trovare un commento adeguato non è semplice…la scrittura, la tenerezza, il sentimento…tutto porta a vivere la storia come se fosse l’incipit di un film per il quale si attende speranzosi il lieto fine…molto bravo Luca!

    4 anni fa

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