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La Dote

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Piazza del Popolo
04100 Latina
Fantasia e Fantascienza Racconti
10 Reviews
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La Dote

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I negozi del centro avevano già oscurato le vetrine, nonostante l’orologio della torre civica segnasse appena le diciannove, mentre la piazza principale, sfoggio di un trascurato giardino all’italiana, iniziava ad accogliere e a farsi calpestare da un discreto numero di curiosi.
Anche il sindaco, per rendere più suggestivo l’evento e creare una conveniente atmosfera, aveva fatto spegnere alcuni lampioni e allestito un imprudente striscione gigante, che copriva quasi interamente la facciata del palazzo dell’Intendenza di finanza: «La città di Latina vi dà il benvenuto».
A distanza, una marcia ritmata di fiati e percussioni lasciava presagire l’arrivo della banda cittadina; tra gli alberi che costeggiavano viale Italia, due dozzine di flauti e clarinetti oltrepassavano il palazzo delle Poste per defluire in piazza del Popolo e indugiare sotto il porticato del municipio.
Per nulla al mondo Claudia si sarebbe persa l’avvenimento e, nonostante un leggero mal di testa, marcava la sua presenza un po’ defilata vicino l’ingresso della Feltrinelli.
Sola, come capitava di frequente, era abile a ingaggiare dialoghi veloci ma non superficiali con chiunque fosse disposto a scambiare due parole, riuscendo con innata sensibilità a capire quali e quanti passi percorrere nell’anima altrui. Non aveva pregiudizi di nessun genere e ascoltare le divagazioni allucinate della vecchia maestra in vestaglia e ciabatte era la sua vocazione.
All’inizio di corso della Repubblica erano parcheggiate due volanti della polizia. I quattro operatori, scettici da regolamento, fumavano tra loro e si raccontavano qualcosa di divertente. Il più anziano, con meno certezze, sbirciava alternativamente il cielo e il quadrante del suo orologio, come ci fosse una qualche connessione tra quello che tutti stavano aspettando e la fine del turno di servizio.
La piazza, sempre più affollata e sonora, somigliava a un campo di erba selvatica fitta e irregolare infestata di teste e di braccia in cerca di concime; ma a un tratto, come succede prima di una tromba d’aria, il silenzio. Quello irreale che, nelle storie raccontate dagli anziani, precede il terremoto, quello che fa decollare il cuore facendolo schiantare nella gola, da mettere paura.
Il cielo, adesso, è una cascata di stelle sempre più grandi e sempre più vicine. Toccano terra, accecano e irradiano una leggera sofferenza.
Claudia abbassa il cappuccio della felpa, alza la testa e fissa con stupore fiabesco un ciclopico disco di metallo brunito fermo a mezz’aria. Ha un diametro che sfiora quello della piazza, punzonato per tutta la circonferenza da enormi bulloni e da fanali a luce intermittente. Simulando il movimento dell’otturatore, la sua pancia si dilata senza il minimo rumore. Dalla neonata fenditura una colonna fluorescente scende lenta e, come un gigante assetato, trafigge e smorza la storica fontana.
È un cordone ombelicale pieno di vita che trasporta forme e oggetti ancora indefiniti. Sempre più morbido, sempre più fluido e mutevole, dilata gli spazi e apre le menti.
Escono e si fanno spazio senza disturbare, si muovono tra la gente per farsi riconoscere, guadagnano la strada e i marciapiedi. Un torrente fecondo di affluenti e di ricordi riversa e irriga ogni superficie disponibile.
Un dono di incalcolabile valore, una dote fatta di ricami e di merletti stimata tardi e a volte mai. È il dono della memoria.
Claudia è dentro un vortice che le spettina i capelli, sente forte il profumo e ascolta il richiamo di un valzer contadino fatto di passi semplici e di abiti puliti, di occhi azzurri senza lenti e di sorrisi con denti originali. Ecco suo padre, schiena dritta e forte sulle gambe, sorride a una bambina mentre la fa girare. Sua madre e i suoi capelli biondi, sguardo sognante e ventre prominente. L’odore di sapone e legna arsa si mischia al granoturco abbrustolito e al sale dei lupini.
Ognuno guadagna il suo ricordo e rammenta la sua fonte mentre il tempo in concessione, incalcolabile e incerto, non permette rimpianti o nostalgie. Un’improvvisa coltre soffice e lenta arriva come una marea, nasconde e sommerge tutto, portandosi via le scene insieme allo splendore. Un film al contrario, i passi indietro e i gesti opposti.
Lo spettacolo è compiuto. Il disco volante si allontana in un secondo e la fontana riprende a zampillare.

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  1. EMANUELA SANTACROCE
    Originalità

    Coinvolgimento

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    L’importanza del dono della memoria, le testimonianze, i ricordi, i profumi, i colori tanti piccoli flash dove ognuno ritrova una parte del suo passato, della sua infanzia, della sua adolescenza… “ognuno guadagna il suo ricordo e rammento la sua fonte…” : originale e coinvolgente

    6 anni fa
  2. Paola palumbo
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Stupendo veramente! Magari si avvera e rivedro mia mamma I mieiI nonni ……….❤❤❤

    6 anni fa
  3. Francesca
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Adoro lo stile di questa autrice, frizzante e diretto, ma capace di coinvolgererti nei suoi racconti, che ahimè hanno un sol difetto: sono brevi!

    6 anni fa
  4. Sandro
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Bellissimo!!!

    6 anni fa
  5. Maria
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Grazie. Emozionante. E ho pianto

    6 anni fa
  6. Rino
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Per me che sono un amante della sci-fi è stata una sorpresa… brava e continua così…

    6 anni fa
  7. Fabio
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Il racconto che non è racconto…sembra più un video di quello che sta avvenendo…un conivolgimento unico..che ti porta a sperare che le parole di li a breve nn finiscano.Complimenti

    6 anni fa
  8. Annarita Petrucci
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    L’ho letto tutto d’un fiato! Coinvolgente ed emozionante, ogni personaggio narrato è come averlo davanti gli occhi! Un sol difetto, troppo breve! Complimenti ??????

    6 anni fa
  9. erika giuliani
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    Un racconto breve, intenso e capace di suscitare emozioni profonde nel lettore che è accolto, e travolto, da uno stile incalzante che con disinvoltura sa creare immagini visionarie e di più accentuato realismo che non perdono mai nitore e capacità evocativa.
    Grazie!

    6 anni fa
  10. DANIELE
    Originalità

    Coinvolgimento

    Stile

    La sensibilità e la freddezza cinica nel descrivere ambienti e persone, danno a questa storia, che rappresenta lo stile dell’autore, una descrizione palpabile, quasi come fosse un tessuto da poter sentire, che ti avvolge, ti protegge come lettore ma ti fa sentire il peso di ogni singola lettera.

    4 anni fa

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