L’amore

visita su Google street view

Distesa sul letto nella mia camera fissavo il soffitto e pensavo. Riflettevo sul mio passato,il mio presente, continuavo solo a progettare per il futuro. Mi lamentavo di tutto. Nulla era andato come progettavo :”poteva andare di meglio”. Smettevo di credere che avessi fatto sempre “abbastanza”, senza mai tirarmi indietro. Eternamente insoddisfatta era l’aggettivo con il quale mi identificavo il più delle volte. Fin da piccola avevo così fretta di crescere,di guardare oltre la siepe che non godevo delle gioie di ogni fase. Non vi era mai un presente,ma una proiezione al “domani” privo di emozioni. Ero presa troppo da me stessa da non riuscire a vivere. Dovevo fermarmi, mettere fine a questa inutile corsa e guardare tutto quello che mi stavo perdendo. C’erano così tanti colori, sorrisi,emozioni che mi ero dimenticata di coltivare: assaporare. Vivere non è così semplice . La vita richiede un certo grado di consapevolezza che in alcuni casi bisogna diminuire per lasciare che gli errori si manifestano. Avevo tutto ciò di cui necessitavo, ma prima di allora non vi avevo prestato attenzione: dato la giusta importanza. Giacomo mio marito sarebbe dovuto ritornare a casa per ora di cena. Ultimamente anche lui come me,lavorava spesso. Eravamo così stanchi e stressati da cose futili ,tanto da essere estranei sotto lo stesso tetto. Mi resi conto che ero diventata negli ultimi mesi una persona diversa, esattamente la donna che non avrei voluto essere. Mettevo me stessa , quella parte sbagliata che ciascun individuo possiede al centro di tutto,vivendo di egoismo. Amavo così tanto mio marito,ma di lui non avevo più cura. Ripensai al nostro matrimonio,alla sua intenzione di avere un bambino, alle mie risposte banali,insensibili. Di anni da quel giorno in cui avevamo unito le nostre vite davanti a Dio ne erano trascorsi tre,ma ancora non mi sentivo pronta per essere mamma. Come se in questi casi fosse stata l’esperienza a svolgere la sua parte. Doveva amarmi davvero tanto Giacomo, si era accorto di tutto il caos che risiedeva dentro di me. In quell’arco di tempo non aveva fatto altro che aspettare con pazienza che ritornassi ad essere la persona della quale si era innamorato. Sapeva che ero capace anche di questo: di riprendere le redini della mia vita. La vera stupida ero stata solo io ,ma adesso le nubi incominciavano a scomparire. Era un nuovo giorno, una nuova me. Decisi di cucinare per noi,organizzare una bella cenetta romantica, fuori al terrazzo magari con qualche candela approfittando della bellezza dell’estate. Ogni stagione porta con sé magie inspiegabili,comportamenti diversi, pensieri diversi. La mia preferita ad esempio era la primavera, simboleggiava la rinascita: la gioia di vivere,l’amore per la natura e tutto l’intero universo. Accesi lo stereo,misi il mio disco preferito: Ghost Stories dei Coldplay. Mi armai di padelle, canovaccio e ricette. Ero davvero buffa con il mio grembiule a fiori, a regalarmelo era stata mia madre. Diceva che dovevo cucinare più spesso,perché i miei piatti non erano male, che ero brava grazie ai suoi insegnamenti. Non sapevo che menù scegliere,da che piatto partire, come al solito indecisa su tutto e decisa su niente. Dopo una serie di tentennamenti scelsi cosa cucinare. Preparai tutto con attenzione e calma,del resto erano le mie virtù. Adoravo i dettagli,mi perdevo nell’ immaginare il modo in cui avrei potuto presentare la mia pietanza. Volevo che fosse gradevole non solo per sapore,ma anche per l’aspetto. Pensiero alquanto strano dato che nella vita reale vi badavo pressoché poco,anzi, per niente. Giudicare una persona dal proprio aspetto era a mio avviso stupido,privo di logica. Non siamo ciò che indossiamo, vestiamo abiti più preziosi chiamati: comportamenti. Abbiamo perle rare che pronunciamo con le labbra e scaturiscono dal cuore. Come una bambina attendevo con ansia che lui ritornasse,volevo vederlo felice. Dedicargli del tempo, donargli il mio “mancato amore”. Sono gli affetti l’unica cosa importante della vita,il resto ne costituisce semplicemente una cornice. L’amore è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per poter vivere. Ed io ero giunta a questa conclusione così per caso, proprio quando di risposte non né cercavo. Apparecchiai la tavola, sentì Giacomo aprire la porta. Ci fissammo per qualche istante e le nostre anime si unirono. Ero felice, da quanto desideravo sentirmi così. Non sapevo da dove scaturisse la felicità,la ricercavo sempre,ma era lì accanto a me e non me ne rendevo conto. Risiedeva in quella che comunemente chiamavo quotidianità,noia. Solo che la guardavo con occhi diversi: sbagliati. Presi la mano di mio marito e la strinsi forte alla mia. Adesso potevo ripartire e ricominciare. Superare momenti difficili non è facile, accade a tutti di trovarsi in un tunnel buio e pieno di insidie. Non bisogna,per questo, mai dimenticarsi delle persone che ci sono vicine e che ci amano,il dolore così come la gioia si condividono, con chi si ama. E’ questo uno dei miei segreti.

Storie di Città

Racconti e Poesie originali e geolocalizzati

L’amore

L’amore

Condividi:

Condividi:

Login