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Chi si ricorda il primo bacio?

Chi si ricorda il primo bacio?

Via Quarto 18
16148 Genova
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Chi si ricorda il primo bacio?

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Preambolo.
Com’è strana la mente, per anni dorme in un profondo letargo come in un sonno senza sogni, poi all’improvviso basta un’immagine ripescata nel baule dei ricordi che una frase giocata d’azzardo riporta a galla, e il sapore di una giornata cambia e così ti ritornano alla mente immagini offuscate dal tempo e dalla memoria.
Tre giorni prima.
Una cena tra amici come tante persa tra i meandri di un fine settimana come tanti, il clima è sempre lo stesso consumato nella penombra di un soggiorno da single, una cucina avara di odori e di sapori, un televisore perennemente acceso, e la connessione internet che va e viene senza vergogna.
Sono quasi tutti così i fine settimana degli scapoli, chi per forza e chi per vocazione l’argomento donne è un tabù perché troppo delicato per essere toccato da mani callose, invece sono benvenuti lo sport e il calcio, i motori della formula uno e della moto GP e frivola TV d‘asporto anche perché ognuno è troppo occupato a perdersi nel suo mondo, nell’unicità dei propri pensieri, non si ha né torto né ragione tra amici e il bello è che ognuno può dire ciò che vuole, consapevole che nessuno vi presta attenzione e così tra una birra e l’altra, si versano parole già diluite con la densità del nulla ancora prima di giungere a destinazione, ma gli amici sono così e non se ne curano.
C’è una routine anche nel Sabato sera di quattro single disperati che si ritrovano sempre nella medesima casa a fare le stesse cose; c’è chi si ostina a voler cucinare, ma poi ordina una pizza, chi ha preparato per tutta la settimana un Sabato sera alternativo che vengono regolarmente bocciato, chi propone giochi di società che vengono sistematicamente soppressi sul nascere, e così via di questo passo si arriva a mezzanotte, l’ora di salutare tutti e andare via, intristendo ancora di più il ritorno a casa.
Gli autobus sono ancora pieni di coppie di adolescenti che si scambiano effusioni, alcuni seduti negli ultime sedili cercano un ulteriore intimità lontano da occhiatacce e rimproveri di qualche bigotto di turno.
Poi capita che in uno di questi Sabati si aggiunge una presenza, la figura in questione ha l’aspetto gentile dell’amica di uno del gruppo, già perché sono tutte “amiche” le ragazze che di quando in quando frequentano la spoglia casa dei single.
Lei è ovviamente al centro dell’attenzione illuminata persino dalla grande lampada a piantana di fianco al divano (che ho sempre pensato non avesse mai funzionato), una luce calda rischiara il volto abbronzato della nostra amica, i suoi capelli biondi scintillano come fanno le onde del mare stuzzicate dal sole, i suoi occhi saettano di qua e di la e ognuno di noi sembra esserne soggiogato, lei sa di essere al centro dell’attenzione e ci gioca, e gli amici che in ben altri sabati parevano assenti e distratti, oggi sono tutti attenti partecipi, e così il gioco va avanti, a domanda risponde, poi la ragazza si fa più curiosa e come un lampo a ciel sereno domanda: – Chi di voi si ricorda il primo bacio?
Panico.
Ho visto gente arrampicarsi per gli impervi sentieri della memoria e ritornarne a mani vuote, alcuni trincerarsi in assurdi “non ricordo” (come me per esempio) e solo uno si è ricordato dal primo bacio, oltre ovviamente alla nostra amica che l’ha descritto come se fosse successo solo ieri.
Pare strano che un evento così importante per la maggior parte delle ragazze, per i ragazzi non non lo sia, forse sta in tutto il nostro smisurato “ego” che non accetta la prima volta, dandoci l’impressione che per noi è solo una continuazione di una nostra dote naturale.
Poi i discorsi cambiano come cambia il tempo, come le nuvole che un attimo prima s’ammassano in cielo e subito dopo spariscono, cambiano come i giorni del calendario che lentamente scivolano nel tempo e dalla nostra memoria.
E il ritorno a casa è se si vuole ancora più triste, perché non si hanno ricordi da ricordare, ne storie da raccontare, né giorni da sottolineare.
Tra la brezza marina, le cabine e sapore di fragola.
Bagni “7 nasi”, è un Sabato mattina mentre passeggio lungo la strada che costeggia il mare e i miei pensieri vagano senza meta come i gabbiani in cielo trasportati dal vento, che il mio sguardo si sofferma su alcune cabine presso una spiaggia ancora chiusa.
Ci sono dei bambini che giocano, le madri pigramente distratte chiacchierano tra loro sotto gli ombrelloni, è un chiasso discreto la colonna sonora dell’estate della mia infanzia, tra granite alla fragola e limonate, i sassi che arroventano i piedi, la moca e il sole a picco, le nuotate e gli scherzi, eravamo poco più che bambini e il futuro era racchiuso in un ci “vediamo domani”, c’è una cabina discretamente lontana dalle altre, separata da un piccolo recinto in mattoni colorati a calce, sembra davvero un piccolo appartamento con terrazzo che si affaccia sul mare, e basta un poco di fantasia perché lo diventi davvero.
Una testata di riccioli rossi si avvicina, la pelle ancora bagnata luccica sotto il sole estivo – “mi presti l’asciugamano”, poi lei che si avvicina, il ragazzo che la cinge con l’accappatoio, lei che girandosi di scatto, lo bacia sulla bocca… E quel sapore dolciastro di fragola, che avverto ancora sulle labbra, poi la mamma la chiama e lei che corre via come il vento, e quel bambino che si tocca la bocca per sapere se è vero o no.
Un’estate volata come nulla fosse, legata al sapore del primo bacio, sì un solo bacio ma che non dimenticherò mai, almeno fu quello che le giurai prima che partisse, e sì non la rividi mai più, e sì ora mi ricordo anche il nome, Marina, e quello fu davvero il mio primo bacio, ora ricordo, ora rammento tutto, come arrivò e come se andò, e come fu triste per me, forse fu per questo che a un cero punto la mia mente volle nasconderlo ai miei ricordi, ma i ricordi sono parte di noi, sono quelli che volente e nolente ci fanno crescere nel bene e nel male, sono quelli per i quali vale la pena vivere, per avere dei fottuti ricordi da ricordare.
Poi le domande si affollano nella mente, “lei” che fine avrà fatto? Se ci fossimo frequentati come sarebbe andata finire? Si sarà sposata, avrà dei figli? Il tempo è clemente, si ferma con te quando t’immergi nei pensieri e sembra consolarti quando sei triste, sì ricordo come fosse adesso il mio primo bacio, il suo sapore, il calore delle sue labbra appiccicaticce e i suoi capelli rossi e il suo nome e… Il tempo di un’estate che solo i sogni di un bambino fanno rivivere reale come allora.
E così ti ricordi il tuo primo bacio? Sì che me lo ricordo, ma vedi sono cose mie che tali devono restare, potrei invece narrare invece di tutte le volte che ho fatto all’amore così senza vergogna senza omettere i più piccoli e piccanti particolari se volessi, ma l’innocenza del primo bacio no è troppo intima per poterla raccontare.

L’amore può avere mille facce, nascondersi in mille volti, avere mille espressioni, può farti piangere e ridere, prenderti per condurti fino alla follia e poi lasciarti con un palmo di naso, stravolgere …

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