Alla fine comprenderete come il mio nipotino di 5 anni, al quale piacciono fumetti, filmati, immagini e racconti horror, mi ha aiutato a capirne di più su questo tipo di racconti e può darsi che aiuti anche voi, ma andiamo per ordine.
Howard Phillips Lovecraft, americano e noto anche per essere uno dei maggiori scrittori di letteratura horror, in un suo saggio scriveva “Il sentimento più antico è la paura, e la paura più antica è quella dell’ignoto”. E’ certamente vero ma può accadere, anzi accade spesso, che quello che ci fa più paura è veder scritto o rappresentato quanto ci ricorda ciò che ci agita nella vita quotidiana. Sarà l’ignoto e la paura di conoscerlo, sarà il vissuto che cerchiamo di esorcizzare o esattamente il contrario dell’uno e dell’altro ma, sta di fatto che, l’horror è un genere che divide molto, ci sono persone che lo amano senza se e senza ma (come si usa dire ora) cioè incondizionatamente ed altri invece che lo odiano, lo evitano e ne sono anche terrorizzati.
Tutte queste considerazioni però non bastano a spiegare perché ci piace spaventare e spaventarci, insomma perché ci piacciono i racconti horror?
Prima di cercare di rispondere a questa domanda forse sarà meglio capire cosa è esattamente il genere horror e cosa lo distingue da generi simili come potrebbero essere il giallo, il gotico, il poliziesco, il mystery, il fantasy e il thriller. Certamente questi generi sono caratterizzati, non tutti e non nella stessa maniera, da ansia, ebbrezza, azione, mistero, colpi di scena e suspense.
L’horror è un po’ tutto questo con l’aggiunta di un pizzico di diabolico, sovrumano e ignoto; figure ricorrenti sono fantasmi, vampiri, demoni, stregoni, scienziati pazzi, lupi mannari, mostri, zombie, spettri e alieni che si muovono in contesti altrettanto preoccupanti come boschi bui, dirupi, luoghi tenebrosi e abbandonati, antri, acque limacciose. Bisogna però sottolineare che nei racconti horror sono molto rare le scene di sangue e tutto è incentrato sulla tensione emotiva.
Perché ci piacciono i racconti horror? Ora dovremmo cercare di rispondere alla nostra domanda ma non è impresa semplice perché per farlo dovremmo essere in grado di saper sondare l’animo e la psicologia del lettore, analizzare le percezione di paura, disgusto, spavento e tutto ciò che turba le nostre sicurezze; io non so farlo ma sono sicura che ognuno di noi, inconsciamente, saprà rispondere per se stesso. Personalmente penso che il genere horror (racconti, film fumetti) ci piacciono perché possiamo spaventarci in libertà sapendo, in fondo in fondo, che è tutta una finzione; un po’ come quando facciamo un brutto sogno e ci rendiamo conto che stiamo sognando. Non proprio horror ma quantomeno paurose sono molte favole.
Quando io ero bambina, in campagna tanto tempo fa, non c’era la televisione e la sera intorno al focolare, genitori e zii ci leggevano favole spaventose; peggio era quando se le inventavano perché evidentemente attingevano dalla realtà, così luoghi e personaggi ci apparivano più reali. Io, in fondo in fondo, ero contenta perché nonostante la paura ero al sicuro tra le braccia della mamma o del babbo e poi, quella notte, avrei avuto un pretesto in più per dormire nel lettone, magari anche con il mio fratellino: tutti e quattro insieme come quando fuori c’era il temporale. Ora so che quella paura era anche educativa perché ci insegnava ad essere prudenti e evitare certi pericoli, nelle favole inventate lo era ancora di più: il pozzo profondo, il bosco oscuro dove si può perdere la strada…
Ora capisco perché al mio nipotino piacciono fumetti e film horror, ama gli zombie e si diverte tanto a vedere scene improbabili e assurde mentre a me spaventano o annoiano.
Lui è come me da bambina! E’ al sicuro sul divano di casa, o al cinema, con la sua mamma e il suo papà e la sera, durante la notte, avrà il pretesto per andare nel lettone, piace tanto a lui ma anche ai genitori! Spero che anche per lui la paura che dice di non avere sia di insegnamento per evitare tanti pericoli nella vita.
Io concluderei con un pensiero personalissimo asserendo che a tutti piacciono i racconti horror e tutti ne hanno paura. L’intensità dell’uno e dell’altro sentimento dipende dal rifugio che abbiamo dove ripararsi: il mio non c’è più e non mi piacciono, a mio nipote piacciono perché il suo rifugio è solido e sicuro! Cosa ne pensate?
@Alida Caiello